giovedì 27 ottobre 2011

Requiem per la mia terra

SPEZIA E PROVINCIA: Il Cercolavoro si sposta 250 km a sud di Milano. Per raccontare quello che non avremmo mai voluto vedere e non abbiamo mai osato immaginare. Ognuno di noi ha i propri posti del cuore, che uniscono calore, ricordo, benessere in una sensazione che - basta pensarli anche solo un secondo - riescono a farti sentire a casa pur trovandoti in qualsiasi angolo del mondo - : alcuni dei miei piu' amati sono stati risucchiati dalla violenza inaudita di quest'alluvione folle, capace di riversare in una manciata di ore mezzo metro d'acqua sul territorio. Il matrimonio fra la cementificazione esosa, ingorda e irrazionale che come un cancro affligge la Liguria, la tropicalizzazione del clima e la mancanza di prevenzione - vuoi perche' arriva la meta' dei soldi promessi dal Governo, vuoi perche' non fa abbastanza "rumore" lavorare nel silenzio per evitare i drammi - ha partorito i suoi figli storpi, crudeli, privi di pieta'. Polifemi e cerberi capaci di divorare in pochi giri di lancette vite umane, bellezza, storia, natura, ricordi e anche quella vena di miracolo figlia delle schiene affaticate di generazioni che ha plasmato il territorio delle Cinque Terre. Insieme alle sventurate Vernazza e Monterosso, ci sono Borghetto, Brugnato, Pian di Follo, Aulla, Mulazzo e altre decine di localita' ferite nel profondo, forse in modo irrimediabile. Siamo tutti qui, attoniti ma coscienti di aver vissuto il nostro 11 settembre, rimbalzando fra la voglia di fare, reagire, la pioggia di comunicazioni e di notizie che ci bombardano attimo dopo attimo, permeati dalla rabbia e dal senso di impotenza. Nessuno ci ridara' la nostra terra, quella che abbiamo conosciuto. Ora tutti aiutiamola a risorgere, cercando di fare quello che possiamo e sappiamo. Io provo a riuscirci raccontandovi quello che succede, dando la caccia ad informazioni, diffondendole e ovviamente facendo la mia piccola parte nel portare materiali utili ed alimenti, visto che non si puo' andare sul posto per non intralciare le operazioni di soccorso. Oggi, oltre alla gentilezza e all'umanita' di una giornalista di Radio 101, pronta a diffondere le indicazioni datemi dalla Prefettura che le ho girato (grazie ancora!), ho trovato una miriade di orecchie pronte ad ascoltare. Fra i messaggi scorsi sotto i miei occhi, il piu' triste era l'appello scritto da Geanina, cognata di Nicolae Corneliu, l'uomo 37enne ritrovato nei pressi di Borghetto: chiede aiuto perche' non hanno i soldi per riportare la salma in Romania. Non penso sia una bufala, sarebbe folle speculare su cose del genere. Ho provato a lanciarle l'amo, vediamo se risponde, domani giro la notizia al giornale e vedremo di dare una mano anche a lei. Come avrete capito, il lavoro che ho trovato in questi giorni e' questo. O meglio, e' lui che ha trovato me.

venerdì 7 ottobre 2011

Verdesperanza

LAVORO-CHIARA: stamattina sono tornata indietro di 15 anni: dal giornale non mi hanno mandato alla solita conferenza stampa, ma all'assemblea del Liceo classico. Quelli che per anni - per chi non lo sapesse, dividevamo due diverse ali dello stesso edificio, quando frequentavo lo scientifico - ho bombardato di gavettoni e spruzzato a suon di raffiche di liquidator nel giorno del martedì grasso, fighetti spaventosi, in particolare le ragazze, capaci di arrivare al portone alle 7.50 più in tiro di noi in discoteca il sabato sera, in tre lustri si sono trasformati in studenti decisamente più alla mano, almeno in apparenza. Fra meno di due settimane avranno le elezioni d'istituto e in un batter d'occhio mi sono ritrovata in mezzo ad un crocchio di politici in erba, pronti a spiegarmi i contenuti delle loro liste dai nomi irresistibili. Quella che s'ispira ai Rage (lo sanno che quando ho iniziato a saltellare sugli acuti di Zack de la Rocha, loro erano in fasce?), l'altra che cita il Risiko, ma la più geniale, secondo me, è quella ispirata alla fantomatica lozione alla camomilla Shultz - come ogni bionda che si rispetti anche io l'ho provata, ovviamente - , accompagnata da un motto che suona pressapoco come "Vi schiariremo le idee". 10 e lode. Anche se sono una giornalista in cerca d'autore, o meglio di una redazione che mi adotti, non ho potuto fare a meno di guardarli con occhio fraterno-materno, rivedendo molto della vecchia me in loro. Alla fine quando mi candidai a fare la rappresentante di classe feci il botto! Il secondo pensiero è stato: chissà chi sarete fra qualche anno, cosa farete? E il terzo: se fossi al loro posto, cambierei percorso e strada? Neanche un'ora dopo, a casa, ho appreso della morte di Steve Jobs: non possiedo neanche uno dei feticci della Apple, eppure devo dire che la sua genialità, la capacità di innovare ed osare, oltre che l'essere il perfetto paradigma del sogno americano, l'aver avuto i numeri per diventare straordinariamente ricco senza sfruttare i propri dipendenti come spesso fanno questi signori del capitalismo moderno, ma soltanto grazie alla forza delle sue idee, beh, non possono che farmelo ammirare. So che i giovani del classico e Jobs sono lontani per chilometri, esperienza, background e ovviamente per non appartenere più allo stesso mondo, ma entrambi mi hanno fatto capire che in questi anni ho perso un po' di stravaganza, slancio, di capacità di "essere folle" e di "essere affamata". Devo recuperarla più in fretta che posso. Be foolish Chiara, try, try again and go on!