domenica 3 giugno 2012

La rosa che appassisce

LAVORO-ITALIA: sei una donna bellissima, con dei lineamenti perfetti, capelli fluenti, bocca carnosa, occhi che ipnotizzano, pelle liscia come quella di una rosa, ventre piallato, seno e glutei monuentali, gambe da vertigine. La natura, con te, è stata generosa come in pochi altri casi. Avresti potuto essere la protagonista di un poema epico, di una favola, di un film; le altre, invidiose, come quella Marianna che ti scorge da dietro le montagne, o quell'Iberia cugina tua, ti guardano sempre dal basso. Almeno, fino a qualche tempo fa.
Perché, dando retta a tanti adulatori che ti hanno scambiata come una vacca da mungere, peccando di superbia, pensando che certe doti non si dovessero mantenere, ma fosse sufficiente sfruttarle e basta, hai iniziato a decadere, a perdere terreno.
E così, pian piano, dall'essere la migliore hai iniziato a scendere nella classifica di Miss Mondo, ad esser superata da altre che magari erano meno belle di te, ma più curate, più ingegnose, più disponibili verso i propri estimatori. Un esercito di parassiti ti ha lasciato cicatrici indelebili, i tuoi ornamenti cadono, abbandonati a se stessi, invecchiano, non si aggiornano. Non accolgono come dovrebbero, quasi respingono. E allora, il passaparola di chi si era innamorato di te, entrato nella letteratura con i Grand Tour dei secoli scosi, da positivo ha cambiato segno, e ha innescato un circolo vizioso. C'è qualche eccezione ancora, ma che scolorisce di fronte ad un modo di vivere sciatto, ormai purtroppo consolidato. Riuscirai a cambiare? A tornare la meraviglia delle meraviglie? Tu che hai più bellezza e gioielli di tutte?

USA-LA SPEZIA (PROVINCIA): sono George, un turista statunitense; finalmente arrivo alle Cinque Terre dopo anni che aspetto di vederle. Mi hanno detto che quando ci sei, ti senti vicino al paradiso. Dopo esser sbarcato all'aeroporto di Pisa, mi sposto alla stazione della Spezia, dove cambio treno e ne prendo un altro che mi porti a destinazione. Salgo, mamma mia che strano, sembra un convoglio dell'anteguerra! E' vero che costa poco, ma il bracciolo si sta sbriciolando e mi lascia pezzi di plastica addosso. Aspetto di partire, menomale che fanno anche gli annunci in inglese, va'! Solo che qui non ci si muove: eppure la partenza era fissata 10 minuti fa! Che succede? La speaker dice qualcosa in italiano, ma questa volta non traduce. Beh, dopo un quarto d'ora ce l'abbiamo fatta...il vagone è pieno di gente, ma dovremmo far presto. Dopo aver visto un mare bellissimo da una finestra nel bel mezzo di una galleria - ho proprio voglia di farmi un bagno!!! - ci fermiamo in un altro tunnel. Oh my god! Le porte si aprono, ma che devo fare, scendere? So che Riomaggiore è la prima, la mia fermata ma...qui non mi pare proprio il caso! E invece, qualcuno mi fa cenno di andare. Beh, che fare? Mi carico il mio trolley gigante e ...giù...buio pesto, nessuna indicazione e, per la mia gioia, tutto è allagato da un tubo in alto che ha una forte perdita d'acqua. Alla faccia dell'accoglienza! Cerco di superare l'ostacolo senza troppi danni, e dopo questa ulteriore fatica, arrivato alle scale, non trovo né un ascensore né un facchino: la stazione ha un che di decadente, pasticciata da scritte, ma finalmente trovo il bandolo della matassa. Poi, mentre scendo verso la spiaggia dopo aver posato i bagagli dal mio affittacamere, mi vien voglia di andare alla toilette, ma i servizi che mi indicano sono sprangati. E ora dove la faccio?
Che dire? Alla fine, posto è davvero paradisiaco come mi avevano detto, peccato che si siano dimenticati di raccontarmi anche che i momenti di relax e benessere, davvero qui te li devi guadagnare...

CHIARA: mi vergogno e mi arrabbio. Penso a Parigi che ho visto meno di un mese fa e mi sembra di essere nel terzo mondo.

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