martedì 30 novembre 2010

Chiuso per Malattia

Pit stop per la vostra eroina disoccupata... non mi sento bene, e nonostante qualche precauzione presa, mi tocca rimanere a casa. Appena passeranno il senso di nausea e giramento di testa, riprenderà la ricerca, anche da distanza. Come dice il saggio...barcollo (anche se stavolta le bollicine non c'entrano) ma non mollo!

sabato 27 novembre 2010

Let it snow! Let it snow! Let it snow!

LAVORO: intercettata su Mediajob un'offerta allettante: provo a candidarmi; ma soprattutto, dopo l'attività di riepilogo di ieri, sto due ore a scrivere una lettera di presentazione per un contatto prezioso che mi hanno inviato. Vediamo come va; per adesso nessun riscontro, ma aspetto la risposta alla mail.

MILANO: ieri l'hanno annunciata, oggi è arrivata: in mezzo ad un simil concerto rock mi risveglio, alzo le persiane e la neve copre tutto. Tranne le strade, per fortuna: il che equivale a scongiurare la tanto temuta paralisi. Ma quando credo di averla fatta franca, ecco l'imprevisto: ore 15.10, sulla via del rientro in Liguria, la metro si ferma a Conciliazione. Calo di tensione, fuori tutti (in realtà, ho letto su internet stasera che purtroppo è morto un uomo, probabile suicidio). Chiedo ad una signora per strada se ci sono mezzi che vanno in Stazione, ma non si trovano. Tutti all'assalto dei taxi, e vista la fila lunghissima, decido di fare la corsa della vita verso Cadorna, con tanto di trolley, portatile e borsa. E' la fuga per la vittoria: non posso stare un'ora ad aspettare il treno dopo con questo gelo. Guadagno alle 15.40 passate l'entrata della verde, sembro una macchina a vapore da tanto che sbuffo; scendo, e sono fortunata: arriva quasi subito. Il mio IC parte alle 16 spaccate, sono le 15.56 quando metto piede sulla banchina della fermata Centrale FS: è il momento. Tre, due, uno...GO!!!! Usain, Carl, Flo-Jo in una persona sola. Sono Astroboy con il baschetto e la sciarpa colorata, brucio ogni avversario, salgo a tutta birra le scale, corro all'impazzata sul tapis roulant, dribblo passeggeri intorpiditi e distese di bagagli con un solo obiettivo negli occhi: l'agognato binario 20. Il capotreno ha già il fischietto in mano, ma posso farcela. Salto il locomotore, salgo vittoriosa sulla scala della Carrozza 1. Centro! Venti minuti per riprendermi, ma la missione è compiuta e l'impresa è stata epica.

CHIARA: quanta voglia ho di lavorare? Da 1 a 10...100! Spero tanto nei miei contatti. Sento che sto seminando bene, ma ci vuole un tocco in più.

giovedì 25 novembre 2010

Quando il fegato e il naso dicono basta

LAVORO: giornata di ripristino: oggi dovevo mettere a posto mille dati, appuntamenti, idee. L'ho dedicata a questo. Computer, tabelle, agende e indirizzari. Intanto, altre dritte importanti arrivano. Continua la strategia.

MILANO: stavolta ho detto "no" all'happy hour: a tutto c'è un limite e non posso viaggiare al ritmo di 2/3 aperitivi in 3/4 giorni, altrimenti divento panciuta come una statua di Botero. Quindi, all'appuntamento con l'amico Paolino, sorvolo al completo il bancone delle schifezze e mi prendo un thé alla vaniglia. Alle nove ho i crampi per la fame. In compenso, non so per quale occasione benefica a favore dei bimbi del Niguarda, mi danno una palla di pongo rosso in mano, e mi chiedono di realizzare una figura, un personaggio da aggiungere ad una galleria variopinta. Mi è uscita una maschera che sembrava Carla Bruni! Un'ora di lavoro con strumenti improvvisati, però secondo me era bella. Milanesi (oriundi) del giorno: Sid Vicious e Johnny Rotten. Portati nel capoluogo lombardo da un varco spazio temporale, sono appollaiati su due sedie vicine nel tram che prendiamo per raggiungere la metro al ritorno. Sono punkissimi, quarantenni, puzzano in maniera imbarazzante, parlano inglese e se li vedesse Vivienne Westwood sarebbe colta da un attacco di nostalgia acuta, come minimo. Fatto sta che, stanchi di affrontare questa insormontabile barriera di fetore, io e Paolo, che ci eravamo accomodati davanti a loro, cambiamo posto dopo tre minuti.

CHIARA: di tutta Milano solo una cosa temo: la coincidenza serale fra metro e bus; stasera ho rischiato di restare tre quarti d'ora al freddo e al gelo. E minacciano pure la neve. Io oooodio la neve! Lo shopping autarchico oggi segna un gol alla Roby Baggio: sono riuscita a prendermi gli stivali di gomma antipioggia a 20 euro! Affarone!

Le amiche ritrovate

LAVORO: continua la processione nelle interinali, dove mi confermano che offerte per il mio settore ce ne sono poche. Stavolta, però, i colloqui sono più approfonditi, e mi sembra di aver fatto una bella impressione. Lo credo, a che serve aver lavorato nelle risorse umane se non so far "colpo" sui recruiter? In parallelo, continuo a sviluppare i contatti, che secondo me daranno risultati proficui. Completata la lista di mail da scrivere, poi aziono il passaparola. Dai che ce la fai, dai che ce la fai!

MILANO: evento clou della giornata, dopo 7 anni, appuntamento con le mie amiche del corso di comunicazione; ci vediamo dal caffé della Mondadori in Via Marghera: un tavolo, un aperitivo (a parte che qualcuna va di Coca Zero...non si fa, ehehe) e tante chiacchiere! Come sono contenta di averle ritrovate...e devo dire che mi sembrano più belle ancora. Sono sempre loro, e come capita spesso in questi casi, mi sembra di averle salutate pochi giorni prima. E poi, dopo il matrimonio di una, abbiamo ben tre promesse spose! Piovono fiori d'arancio...sono tutte radiose, mi trasmettono felicità. Meglio non avrei potuto immaginarle. Prima della reunion, giretto sul Monte Stella con Lorena: dopo che ho scalato il Puy de Dome, mi fa un baffo!!! Certo, non può non impressionarmi il fatto di camminare sopra 170 metri di macerie. Ora ha un nome romantico, ma la sua altitudine, in mezzo alla pianura, ne denuncia l'origine. Dall'alto vedo tutta Milano; scorgo il Duomo, le case che si perdono a vista d'occhio, i palazzoni moderni figli di architetti in preda ad una colica violenta, sento il rumore del traffico che si alza implacabile. Ma mi manca il mare in quel panorama, e anche dei monumenti - a parte la Madunina - storici che diano identità alla città. Mi viene in mente il Mirador di Barcellona, tutta un'altra storia. Mi rendo conto che i miei occhi sono stati privilegiati in questi anni, hanno potuto conoscere - fra Firenze e le Cinque Terre - la vera bellezza. La mattina, il cielo stranamente terso mi aveva invece regalato una gradita eccezione, con una spettacolare visione del Monte Rosa: non amo particolarmente la montagna, ma era davvero una di quelle che ti fanno credere all'esistenza di Dio. E a proposito di Cinque Terre: su un free press, vedo che sono il posto più gettonato nella compravendita delle case in Liguria. Come dargli torto? Tornando ad un discorso cominciato negli scorsi giorni, non solo i monumenti e le panchine mancano nella Grand Milan: il deficit più grave è legato alle necessità primarie: non ci sono bagni!!! E per una che consuma litri d'acqua come me è una tragedia greca... Solo nei bar, ma non è che posso bere 10 caffé al giorno per andare alla toilette...in un momento di disperazione, vedo l'insegna amica nella metro Stazione: mi avvicino, e non soltanto sono sprangati, ma hanno esattamente l'odore che avevo associato mentalmente al bagno in cui si tuffa Renton in preda ad una crisi stupefacente. Sì, proprio lui...il fratello meneghino del terribile cesso di Trainspotting!!! Devo assolutamente trovare delle alternative. O mi compro il Tena Lady? Sorvolando su questo problema non da poco, scopro con piacere che aver giocato tanti anni a basket ha una sua utilità nella metropoli: oltre al lancio dei rifiuti nei cestini, assumo la posizione di difesa e sto in equilibrio nella metro che è una meraviglia! Intanto, continuo ad approfittare della vita culturale vivacissima di Milano: nello Spazio Lattuada c'è "Closer", la mostra delle bellissime foto del danese Soren Solkaer Starbird sul mondo della musica, organizzata da Ragnarock. Davvero di grande qualità, ed è pure gratuita! Da non perdere. Strepitose quelle dei White Stripes, di PJ Harvey,Bjork e di un Liam Gallagher insolitamente affettuoso. http://www.starbird.dk/ Vedere per credere. PS Caro Soren, se mi vuoi regalare lo scatto in bianco e nero di Larry Mullen - che per poco non mi fa svenire - in cambio della pubblicità, è bene accetto ;)

CHIARA: morale buono. Anche se sono stanchissima...ma va bene così. Certo, vorrei già lavorare, avere la mia casetta e girare da teatro a concerto a mostra. Ma prima o poi riuscirà.

Ho troppo sonno...

sono stanca, a domani. Buonanotte a tutti

martedì 23 novembre 2010

Oggi Milano è veramente Milano

LAVORO: mattina modello Terminator: bombardamenti - anche se visto quel che è successo in Corea sarebbe meglio astenersi da queste parole - a tappeto, decine di chiamate alle agenzie (non finiscono mai), e razionalizzazione del database. Sono operativa. Pomeriggio dedicato alla consegna manuale dei CV. Menomale che mi sono portata un set di sciarpe e cappelli: si muore di freddo!!! Non appena cala il sole, resto assiderata. Inizio a sentire nelle mie peregrinazioni la mancanza del mare mitigatore. In un'agenzia mi accoglie il portiere tuttofare. Pensavo che ti dicessero di passare per un colloquio, invece...quando ti ricevono i recruiter, non ti chiedono tanto così. Gli unici che hanno fatto uno screening come si deve sono quelli della Umana. Mi chiedo: serve a qualcosa portarli, oltre che a costruirsi un interno coscia come si deve? Anche oggi ho macinato kilometri su kilometri, per arrivare all'ultima meta. Mi siedo in attesa di parlare con una delle operatrici, alzo gli occhi e davanti a me vedo appesa una copia del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. E' passato più di un secolo da quando l'hanno dipinto e ci sono sempre casini col lavoro. Anvedi il progresso.

MILANO: Nebbia e delirio modaiolo...oggi ti riconosco! Vengo risvegliata dalla radio di Luca, che vive nell'appartamento comunicante. Ma finché lo fa con "1979" degli Smashing Pumpins lo perdono...anzi, era già ora di alzarsi. Mentre penso alle mille cose che mi ricorda questa canzone, e mi cullo nella sua melodia, il brusco ritorno alla realtà: alzo la serranda e un pugno nell'occhio mi investe, ineluttabile. E non ho gli occhi ancora assonnati: sotto la mia finestra è parcheggiata un'Audi TT ARANCIONEEEEE!!!! Come un pallone da basket, anzi più acceso! Ma chi è il pazzo? Avevo visto Paris Hilton a bordo di una macchina rosa su una rivista, ma questo la batte! Oggi la città sembra impazzita, e l'evento è grande...NBA in piazza del Duomo? Noooooo. Il Presidente della Repubblica al Castello Sforzesco? Nooooo. La Stele di Rosetta e la Gioconda insieme a Palazzo Reale? Noooooo!!!!! Piccolo indizio: centinaia di borse di cartone con manici di raso nero invadono Corso Vittorio Emanuele. Le ragazze si accapigliano in preda a crisi isteriche accompagnato dal codazzo di amici gay, commesse eroiche rispondono a mille voci e smistano vestiti e scarpe (pochette già esaurite). Il momento è storico: è in vendita la collezione Lanvin da H&M FIGATAAAA DELIRIOOO IMPERDIBILEEE YEAH! Confesso, però, che un giretto incuriosita nello store ce l'ho fatto anche io...e mi sono anche provata la scarpa leopardata col tacco di strass...forte la tentazione di comprarla, ma siamo in ristrettezze, visto che lo stipendio non c'è attualmente..quindi investirò in un utile (oserei dire necessario, visti gli ultimi giorni) e più economico paio di stivali di gomma antipioggia. Ma il mio obiettivo non è la moda, e le sue sirene mi tentano la frazione di un secondo: non diventerò shopaholic! E appena riesco a dribblare i luccichii dell'haute (?) couture prestata al popular, osservo l'impressionante istantanea creata dal sole che squarcia le nubi dietro la Torre Velasca, e ancora abbagliata da questa visione a sorpresa, finisco in Piazza Fontana. E' il momento del silenzio. Una lapide, diciassette nomi scolpiti sul marmo scuro: non serve dire altro.

CHIARA: ormai ho chiaro come mi devo muovere. Vado avanti e si vedrà. Troverò lavoro proprio qui? Come sarà la mia vita, se mi trasferirò in questa città? Io a Spezia, io a Genova, io a Milano. Strade, lavori, amori, amici, e magari hobbies diversi. Faccio il mio, vedremo che succederà... Sono molto nel loop della ricerca, alla fine non mi sento disoccupata, perché è come se di fatto lavorassi. Oggi ho resistito al caffé: ne ho bevuti meno. Come Huma di "Tutto su mia madre" si chiama così in onore del vizio del fumo, anche io dovrei trovare un nomignolo legato alla mia droga nera e profumatissima.

lunedì 22 novembre 2010

Sally&velluty

CHIARA: stasera inizio da me. Dalle emozioni che mi dà ascoltare "Sally" in televisione, dopo una cena simpatica e nel mezzo di una delle trasmissioni più belle degli ultimi tempi in cui la tv è stata sinonimo di progresso, anziché regresso. Ho sempre pensato che questa fosse una delle poche cover più belle dell'originale. Altro che "Under the bridge" cantata dalle All Saints. Orrore!!! La Mannoia è nostra simile mentre la canta, ci mette dentro tutte le emozioni del mondo femminile. Assaporarne melodia e parole è pura introspezione e sorellanza. Da domani si ricomincia. Sono pronta e carica.

MILANO: nuovo viaggio, nuovi incontri, nuova lotta nella metro. Dopo la stella cometa del Niguarda, un'altra giovincella degna di nota. Sale a Sestri con la madre simpatica come la Signorina Rottermeier, rigida&frigida. Un tronco di legno. Stessi lineamenti, ma trucco opposto, look agli antipodi. Merita una descrizione accurata, dalla testa ai piedi. Miss Halleyogni76anni, a confronto è una principiante. Un po' come una cantante meteora al cospetto della Madonna targata Anni '90. Crine leonino brunito, brillantini agli occhi, collana di finte perle con inserti di finti peperoncini, fragole e banane ad ornare il collo, maglia nera - suvvia, un po' di sobrietà - braccialetti che avrebbero fatto impallidire la Madge di "Like a virgin", french trasparente-azzurro puffo, minigonna inguinale zebrata nero-blupuffointenso, collant con una piccola smagliatura sulla coscia, e ora il pezzo forte...RULLO DI TAMBURI.... scarpe modello Superga paillettate, unite ad un paio di suontuosi scaldamuscoli di pelo! E ineluttabile, arriva il momento di scendere dal treno e tuffarsi in quel dedalo di facceodoriespressionigallerie che è la MM. Non ve l'ho detto ancora, forse, ma è uno dei posti che stimola maggiormente il mio pensiero. Ogni volta che ci salgo, guizzano nella mia mente storie e ipotesi, forse vere, forse irrealizzate. E non solo. Nella folla ordinata, trovo sempre un viso da incollare sui personaggi dei libri che leggo. Mentre gli autori li descrivono, io li immagino, ma capita che a volte li incontri per strada; stasera ho visto Céphée, moglie coraggiosa di uno dei capitani perduti cantati da Jean Claude Izzo, moderno aedo del nostro Mediterraneo. Era alta come me, snella, con l'espressione orgogliosa. La pelle nera, i capelli indomabili come il suo ego. Chissà che ci faceva a Milano.

LAVORO: il passaparola inizia a dare i suoi frutti: una delle mie care amiche milanesi si sta facendo in quattro, manda in giro il mio CV e mi ha girato un contatto davvero prezioso, da usare con i guanti. Vado a cercare il velluto giusto. E ricordate: fingers crossed!

sabato 20 novembre 2010

Iodio

CHIARA: sabato, chiuso per ferie. Ieri sera, dopo essere arrivata, mi è venuta la bizzarra idea di andare a bere qualcosa in una Riomaggiore deserta; siamo scesi fino in fondo al paese e c'era il mare agitato. Ho fatto un respiro profondissimo, per tenermi quel profumo nei polmoni il più a lungo possibile, e stamparcelo per almeno un mese.

venerdì 19 novembre 2010

Termofori e telemarketing

MILANO: lo sapevo! Dopo la pioggia di ieri (neanche ne "Il Corvo"), stamattina mi sono svegliata con un mal di collo da record..nel letto, la posizione salma un po' ha fatto calare l'infiammazione, ma è servita la combinata tens-termoforo-oki per liberarmi dai dolori e dalla postura-exogino. Intorno alle 14, ero di nuovo dritta come si deve! Si torna a casa, con molta carne al fuoco; viaggio in treno tranquillo (a parte un puzzone che con i suoi piedi fetidi ha impestato lo scompartimento; provvidenziale il mio intervento per aprire il finestrino dopo Genova Principe non appena sceso) e nel week end, probabilmente, mi dedicherò all'invio di CV, viste anche le previsioni meteo. Però devo perfezionare il mio rapporto col 69 (e non pensate subito male!!!): anche oggi mi ha portata fuori zona! E non ero l'unica "vittima" di questo sdoppiamento di linea a bordo del bus...Molino Dorino per la seconda volta in 24 ore: errare humanum est, perseverare diabolicum...speriamo di non sognarlo stanotte.

LAVORO: telemarketing a tappeto! E Milàn l'è così grand, che ci sono addirittura agenzie specializzate solo nel mio campo. Ottimo. Attacco frontale, preparo le armi! Sarà bene moltiplicare i tipi di cv: uno per addetto stampa, uno per redattrice, uno per organizzatrice di eventi, indicando anche i progetti che ho seguito nel dettaglio. Come, del resto, mi aveva già suggerito Riccardo. Da idea nasce idea, speriamo che nasca anche il lavoro!

CHIARA: Si torna a Spezia. Partite in vista da seguire come addetto stampa, saluti agli amici, telefonate ecc. ecc. Devo dire che da quando sono fuori, il week end ce lo passo anche volentieri, ed è scomparso questo senso di rigirarmi nella palude. Una realtà stimolante è quello che mi ci vuole: l'ho sempre saputo, ora ne ho l'ennesima conferma.

giovedì 18 novembre 2010

La ballata del salmone

MILANO: Dettaglio non trascurabile di queste giornate è il mio lettore mp3: amico, compagno inseparabile di attimi eroici, stoici, propositivi, stancanti. Un po' Bonnie&Clide, Don Quijote e Sancho Panza, Titti e Silvestro. Eccoci qui! Mi sentirei sola senza di lui. Si chiama Sammy, almeno così ha deciso mamma Samsung. Confesso che, per accidia ai massimi livelli, non ho mai cambiato le canzoni, così ormai so a memoria quali saltare e quali no. Prima o poi devo decidere ad aggiornarlo. E oggi, mentre la pioggia cadeva torrenziale (giuro, ad un certo punto mi sono svuotata uno stivale!) e scappavo dal Parco Monte Stella pieno di foglie e fango, il mio fido ha deciso di prendermi in giro: con quell'intro zufolante è partita "Salmon dance" dei Chemical Bros, e per un attimo mi sono immaginata come un pesce in mezzo alla corrente da risalire. Tanto l'habitat più o meno era quello di un fiume. Ma quando è arrivata "Waterfalls", la presa per i fondelli è stata completa, e il fido Sammy ha rischiato di volare in una pozza. Non ce l'ho fatta, ho cambiato canzone. Ho imbarcato una quantità di gocce che se fossi stata una barca sarei andata a fondo. Pur di sentirmi scaldata, sul 69 del ritorno, mi sono fiondata sui sedili ricoperti di tessuto. Era solo un'illusione, ma a volte la mente può più dei sensi.

LAVORO: Oggi ho continuato a fare marketing telefonico con le agenzie. Ormai sto mettendo su un'ampia casistica sui modi di cercar lavoro. E chi vuole il cv di persona, chi lo vuole via mail, chi ti fa iscrivere al sito, chi ti chiede la ricerca attiva... Mi cercherò una segretaria, magari mi aiuta un po'. Il mio blocco appunti ed un foglio excel non sono abbastanza. Poi, ho incontrato Massimiliano, un amico della Marghe e di Ash, con cui abbiamo parlato di possibili canali, su uno sgabello del Tasca, davanti ad un bicchiere di Rioja e ad un prelibatissimo vassoio con bruschette, salame, formaggio e olive. I miei trigliceridi ringraziano: è il terzo aperitivo della settimana, ho bisogno di insalate e disintossicazione! Alla fine, è diventato un bello scambio di esperienze e punti di vista, fra due persone che si vedevano per la prima volta, presentate per posta elettronica da una coppia che vive in Australia!

CHIARA: E' come giocare una partita a carte, voglio un mazzo il più grande possibile per avere le combinazioni migliori.

L'invasione dei Marco Mengoni e i polli in batteria

LAVORO: Primo colloquio in agenzia interinale. Passo dalla Umana, sede dietro il Duomo, dopo aver parlato con l'operatrice per telefono e aver ricevuto il consiglio di portare il CV di persona. Saremo in venti a far la coda, come polli in batteria. Commerciali, addetti alla cucina, educatrici, manovali e, ovviamente, la sottoscritta. Menomale che il nome corrisponde ai fatti: nonostante il ritmo frenetico, quasi fossimo nella linea di una fabbrica le addette alla selezione sono, oltre che professionali, decisamente lontane dalla freddezza e si dimostrano di tatto. L'impiegata con cui ho parlato mi dice che mi vedrebbe nell'organizzazione di eventi (settore per cui mi sentirei adatta anche io e nel quale ho esperienza e formazione ad hoc); hanno una posizione aperta, ma il committente ha chiesto un uomo. Se mi disegnassi i baffi finti e le basette? Mentre aspetto il mio turno, parlo con una signora di una quarantina d'anni. Occhiali da sole, smalto giallo, idee un po' confuse che cerco di chiarirle e tre figli da mantenere. Che dramma questo periodo.

MILANO: Giulia, Sorrisi, Moda, Mengoni, Gay, Interpol: queste le parole del giorno. Giulia: la figlia della mia cara amica Paola, bionda, occhi azzurri e già lunga che più non si può. Finalmente la prendo in braccio, non vedo l'ora di giocare con lei. Sarò la sua "zia" con i capelli dorati. I sorrisi: con mio grande stupore, in questa città la gente sa sorridere davvero. Il segreto è essere gentili, e fortunatamente lo faccio con spontaneità. Certo, qualche grugna si trova sempre in giro, ma quando riesci a porti nella giusta maniera non trovi davanti dei muri, anzi. Moda: anni Ottanta alla riscossa! Questa la parola d'ordine. Nelle mie peregrinazioni non perdo un dettaglio. L'occhio vigila, e non appena avrò di nuovo uno stipendio, le ante dell'armadio si apriranno da sole! Ho già visto almeno tre paia di stivali che dovranno essere miei..Unica critica al Milano Style: aboliamo i Ray Ban Wayfarer!!! Mi irritano, e nella versione da vista, fanno troppo sfigato. Mengoni, Marco: tanti suoi piccoli cloni (tutti corredati dal wayfarersfigatissimodavista, vedi sopra) circolano per la città. Magri, come minimo carucci, per il 99% gay, e iper modaioli. Ma di Mengoni ce n'è uno...anche se quando l'ho intervistato in conferenza stampa, un po' mi ha deluso, confesso. Troppo seghino (cioé magretto). Certo, in tv resta un gran figo. Gay: Vedi sopra e sopra-sopra: non solo i marcomengonireplicanti, ma molti di più! Come al solito belli, curati, eleganti. Essendo io da sempre amica loro e piccola icona - sarà il biondo? - continuerò anche qui la mia tradizione. Interpol: Concerto al Palasharp, dove sono andata a piedi! Avete idea della goduria dopo miriadi di trasferte per andare a vedere i miei cantanti preferiti? Magnifico! Mi era capitato solo quando sono stata a sentire Bjork al Verdi di Firenze. Ma era un'altra epoca. Scoprire e conoscere meglio gli artisti dal vivo è un'abitudine da non perdere. Ma mai più bere la birra prima dell'inizio del live. Dopo non puoi più saltare...per un'esperta come me, è stato davvero un errore da principiante.

CHIARA: ho deciso, sarò formica. Metto insieme granello dopo granello. Sono alla terza cena rancida della settimana, ed è solo mercoledì: lunedì aperitivo a Spezia, ieri aperitivo a Milano, stasera focaccione di gommapiuma pre concerto e "bireta" con il mio amico Glauco, come si dice dalle mie parti. Domani? Indovinate un po'? Lo spauracchio di Homer Simpson si avvicina. E sono sempre più presa dalla mia passione smodata per il caffé. Che sia una droga? Intanto, lo celebro con un primo piano del macchiato che mi hanno fatto al bar, con tanto di iniziale fatta con il cioccolato. Che chic, il mio nuovo salvaschermo.

martedì 16 novembre 2010

La dura legge del gol

LAVORO: Per fare gol devi avere fiuto, strategia, e allenarti. E allora, via al marketing. Oggi ho parlato con Riccardo, amico di un amico che lavora in un'agenzia di comunicazione, ma non mi ha dato grandi notizie. Nel senso che, pur avendo fatto ufficio stampa, non ho mai avuto un impiego in questo tipo di realtà, e questa mancanza mi penalizzerebbe parecchio. Non so che pensare. Quindi, serve un piano che neanche al risiko! O continuo con un nuovo corso mirato e iper specifico, o davvero devo essere un cecchino, capace di colpire in maniera millimetrica. Intanto, anche se il responso è di quelli che ti tagliano le gambe, ci provo. Vado avanti. Devo scovare l'ago nel pagliaio. E poi, una volta nella vita, il cosiddetto colpo di c... no???

MILANO: ogni giorno che passa, mi sento sempre più a mio agio nelle sue mille arterie e la pioggia di facce che mi passa davanti. Ne colgo espressioni, stati d'animo, energia, varietà. Linfa. Mi piace interagire con questi sconosciuti. Come il ragazzo del bar che mi fa provare il caffé con la panna e le merighe a sorpresa, come la signora nera piccola e azzoppata che si perde dentro la maestosità della Stazione Centrale e mi chiede da dove uscire. Mentre ero sul treno, ho letto un pezzo di Faletti, che da non famoso, agli albori, prendeva la metro rossa fino a Inganni e tornava a casa. Ora, non me ne frega niente di diventar famosa, ma un po' l'ho sentito vicino. Ho visto la mostra a Palazzo Reale sull'arte araba. Cose dell'altro mondo. Collane di diamanti e smeraldi inestimabili, uno zaffiro grande come una noce, sapientemente modellati, che hanno reso meravigliose donne di secoli fa. Peccato togliergli il calore di un collo appassionato, la luce di uno sguardo. La teca è troppo fredda per queste meraviglie. In quella galleria strabiliante, mi sono soffermata davanti ad una piccola brocca di vetro e mi ha quasi commossa leggere che quell'oggetto, fragile e quasi immortale, era stato modellato mille e quattrocento anni fa.

CHIARA: Andrà come andrà, ma cambiare aria è salute pura. Anche se è aria piena di smog!

lunedì 15 novembre 2010

L'ABC della ricerca

LAVORO: E domani si riparte! Treno delle 10.40, direzione Madunina. Oggi sono stata di base nella mia città, per fare delle ricerche utili: come quelle povere creature che lavorano nei call center, ho iniziato a bombardare di telefonate...ovviamente le agenzie: potenziali "clienti" a cui "vendere" la mia professionalità; mi sono informata sui settori di competenza, sui modi migliori per entrare in contatto con i loro operatori, per creare un nutrito database. Poi, resto convinta che la cosa più importante saranno gli incontri con chi lavora nella comunicazione, per capire in che modo muovermi su una scala così grande.

MILANO: E' il momento di fare la valigia. Anzi, LA VALIGIA: il mio alter ego lucido, alto come un bambino blu, che mi ha accompagnata in Australia e ora diventerà un improvvisato armadio. Per il viaggio, sperando di non incontrare di nuovo personaggi logorroici (anche se, lo confesso, la tipa napoletana di martedì scorso, mi sembrava una persona davvero di cuore...fosse stata solo meno linguacciuta) mi sono armata di libri; poi, insalata e via! Domani di panini non ne voglio neanche mezzo!

CHIARA: Dopo un week end un po' bellissimo e un po' bruttissimo, rieccomi pronta a partire. E' come andare in bicicletta: una volta che hai imparato, non lo dimentichi più. E' passato qualche anno da quando andavo all'università a Firenze, e dopo al master a Milano, ma mi sembra di aver smesso ieri. Almeno a questa seconda trasferta: solo una settimana fa ero convinta che si trattasse di un passo epocale o quasi; ora invece, è già una piacevole abitudine. Ambientarsi in fretta è un grande vantaggio, non c'è dubbio. Nuovo libro della settimana: "Marinai Perduti" di Jean Claude Izzo. Tragedia attuale, ambientata a Marsiglia, degli occupanti di un mercantile partito proprio dalla Spezia; un volume - con dedica apprezzatissima - che mi ha regalato il mio vici Fabio (al quale non basterebbe la leggendaria biblioteca di Alessandria!), dei cui gusti editoriali mi fido ciecamente. L'ho già iniziato, ma solo questa volta lo sfoglio con la giusta disposizione d'animo. Bisogna sempre aspettare il momento giusto per entrare in una storia, specie se racconta la vita di chi fa lo stesso mestiere di tuo nonno, tuo padre e tuo fratello.

Riassunto delle puntate precedenti

Martedì 9 Novembre 2010

MILANO-CHIARA-LAVORO: E' il giorno della partenza: la valigia è pronta, ci sono una cugina affettuosa e un cugino acquisito molto in gamba che mi danno ospitalità, ma soprattutto non mancano la voglia di fare, di riuscire, di dare e avere. Cavalcare la grande città, tirar fuori quello che di buono ti dà, spinta dalla coscienza che la nostra generazione, seppur sfigata e vergognosamente spremuta negli anni migliori, ha il diritto ad una vita indipendente e ad un lavoro che gratifichi. Non vado a Milano per comprare il Maserati - cosa che attualmente, con metodi legali, dubito di poter fare, a meno di non vincere qualche lotteria - ma per provare ciò che valgo, per sentire i brividi che una provincia sonnacchiosa come la mia non riesce a darmi, per conoscere persone nuove e ritrovarne altre. Succederà? Intanto, io almeno ci provo. E ve lo racconterò, giorno per giorno. Quando ero impiegata nelle risorse umane, la prima cosa che dicevo ai miei candidati era "CERCARE UN LAVORO E' UN LAVORO". Non si trattava di una bugia, e così sarà anche per me. Il settore non mi entusiasmava, ma di cose me ne ha insegnate molte. Vediamo di metterle a frutto. E quel che succede, lo saprete in tempo reale. Ma prima, come nei migliori sceneggiati, ecco un riassunto delle puntate precedenti. Per stare vicini a me fin dall'inizio.  

Martedì 9 Novembre 2010

LA STRADA PER MILANO: Va bene che io sono una chiacchierona, sempre stata. Che tutti i miei professori e la mia maestra erano disperati per mia capacità di fare casino. Ma a tutto c'è un limite! E la pena conquistata nelle centinaia di giorni della mia carriera scolastica è arrivata, sotto forma di una signora napoletana di mezza età, che ha parlato ininterrottamente per tutta la durata del viaggio La Spezia-Milano: tre ore di macchinetta incessante, un trapano che non finiva mai la carica. Io e le altre ragazze nello scompartimento eravamo atterrite, fingevamo di dormire come se fossimo state improvvisamente anestetizzate in batteria, ma niente. LEI DOVEVA PARLARE. E voi, lo sapete se Cologno è sulla metro che passa da Cascina Gobba? Cento euro per ogni volta che me l'ha chiesto, mi sarei già fatta il primo stipendio. Mi ha anche svegliata, mentre ero in fase REM, per togliersi il dubbio la trentesima volta! Personalmente sono una ragazza pacifica, ma una delle cose che mi mandano più in bestia è quando interrompono il mio sonno. Quella è una colpa, farlo per motivi stupidi è peccato mortale! Alla fine, parzialmente confortata dal cappuccino liofilizzato servito da un cingalese carrellodotato che potrebbe far concorrenza allo chef Tony della Miracle Blade, da tanto che era bravo a vendere, ho scorto la volta della Stazione Centrale. Mi ero scordata cosa volesse dire affrontare il metrò nelle ore di punta, soprattutto se armati di valigia e zaino. Che privilegio essere alti, a volte! Trafitta da occhiate al veleno, arrivo alla tanto sospirata fermata QT8. Lì c'è il mio pacifico Caronte, pronto a traghettarmi nella mia nuova e provvisoria casa. Saluti, doccia, cucino anche, e domani entro in azione. Sul telefonino, una foto del mare, che ho salutato a Genova. Quello di sicuro mi mancherà. Che sonno, buonanotte.

LAVORO: Da domani si comincia, ho preso i nomi di alcune radio in zona Niguarda, dove dovrò andare per altri motivi, e porterò le mie candidature di persona.

CHIARA: Sono un po' emozionata, confesso. Il cambiamento tanto aspettato si è concretizzato, e ora vedremo se ci sarà un seguito. A casa dalla mia cara cugina Lorena si sta bene; camera singola, zona bella, compagnia ottima. Non mi posso lamentare.

Mercoledì 10 Novembre 2010

LAVORO: Come vi dicevo ieri, sono in zona Niguarda-Maciachini. Provo a consegnare i CV alle radio porta a porta. Indirizzi scaricati da internet, gambe buone, e si parte. Giro come una trottola: alcune non si trovano, altre ci sono e mi accolgono a braccia aperte, ma dal citofono di una di queste, mi rispondono di lasciare il mio Curriculim nella buca delle lettere. E che sono, un rompiballe indesiderato? Prima di tutto l'occasione è per me, ma anche per loro! E questo le aziende ora come ora tendono troppo spesso a dimenticarlo. Mi prende una botta di orgoglio, perché non si può essere trattati così: vado all'Esselunga, compro delle buste, ci infilo il cv e intesto: "come da Vs richiesta, lascio il mio profilo all'interno della cassetta della posta (...). Cordiali saluti". Sottotitolo immaginario: "A' Stronzi!" Mi brucerò anche un contatto, ma con gente così, sinceramente, mi interessa aver poco a che fare. E sono anche cretini, perché vedere una persona - anche per cinque minuti - può essere sempre un vantaggio.

MILANO: A parte che sono riuscita a trovare un errore nella mia cartina e ne avrei fatto volentieri a meno, in zona Niguarda mi sembra di essere in un film. L'ospedale è incredibilmente grande, una città nella città e con mia grande sorpresa scovo al suo interno una galleria commerciale. Non uno spaccio come in tutti i nosocomi, no! Si tratta di un vero e proprio centro, in mezzo ai casermoni che soffrono. Sono allibita. Poi, mentre cammino sul vialone di fronte, passa una stella cometa: avrà 22 anni, bassina, un bomber color oro, catenaccio aureo modello Notorius B.I.G. su vestito bordeaux, e ogni palpebra una paillette gold. Le ho guardato il viso due volte, pensavo un gas semiallucinogeno, invece era vero. Ci incrociamo, sghignazzo fra me e me nel guardare questa Gioconda metropolitana e dall'altra parte della strada sento l'urlo: "no, ma hai una bella giacca!!!". Se non voleva passare inosservata, è riuscita nel suo intento. Tanto, bene o male, l'importante è che se ne parli!

CHIARA: Mi ricordavo che questa città fosse grande, ma NON così grande! Di questo passo, mi serviranno 10 anni! Aiuto. Nei lunghi viaggi in tram (adoro quelli vecchi), leggo a più non posso. Fra le mani, "Di testa nostra", scritti di Camilleri e Saverio Lodato. Non mi posso certo definire una berlusconiana, ma sinceramente li ho trovati troppo pretestuosi. Intanto, fra una ricerca e l'altra, ricomincio ad annodare i rapporti con i miei amici milanesi: sarà un piacere ritrovarli. E appena tornata a casa, la telefonata inaspettata: Nico compagno di mille avventure universitarie, che adesso vive a Roma, è per qualche giorno in città. Da quasi un anno non ci vediamo, e arriva l'occasione di incontrarci. Che bella notizia.  

Giovedì 11 Novembre 2010

LAVORO: con un secondo inframezzo al Niguarda, oggi provo a portare i miei CV anche ai megastore disco-libro-video perché, avendo buona esperienza nel settore cultura-spettacolo e parlando le lingue straniere, potrei dare una mano nell'organizzazione di incontri e presentazioni. Alla Fnac mi guardano come un'aliena quando dico che non sono interessata alle vendite ma alla comunicazione e al marketing, mi danno un form per la privacy da compilare in cui devo indicare anche le aree di interesse e quando chiedo se posso aggiungere questo campo, dato che non c'è, probabilmente devo essere diventata a tutti gli effetti verde, con tre occhi di bragia e due teste, dato l'effetto che suscito nella ragazza al banco informazioni. Alla Mondadori mi rimandano al sito (con gentilezza), alla Feltrinelli idem, ma con la simpatia di un dito in un occhio. Pomeriggio dedicato alle interinali, con bottino magrissimo. Quella che non riceve, quella che vuole solo mail, quella che non c'è. Ho fatto dei buchi nell'acqua oggi.

MILANO: Epidemia di Giannimorandismo nelle vie meneghine! Tutti che mi danno della Bella Signora. Ohé, ma scherziamo? Un tipo sul furgoncino si è anche fermato per dirmelo. Mica sono così agée!!! Devo aver percorso - senza esagerare - 15 km a piedi, per trovarmi alle sei sotto le luci fioche di Via Morgagni con i piedi dolenti e le gambe elettrizzate; io avevo conosciuto il Viale omonimo di Firenze, fino ad ora, con ben altri ricordi legati alla mia vita universitaria. Inizio a capire perché questa è la città degli affari: tutto va di fretta, e non a caso, nel centro è impossibile trovare una panchina per sedersi, fare due chiacchiere. Devi correre, e se ti fermi puoi farlo solo nei bar dove si consuma. Moratti, invece di mettere i megastore di Tiffany per Natale, pensa a queste cose! E poi, la chicca: passo dietro a San Babila, e da un chioschetto pende un cartello vergato a mano: "INFORMAZIONI 1 EURO". Menomale che la sera esordisco nella vita culturale milanese: concerto di Paolo Conte (davvero suggestivo, con orchestrina e canzoni da 10 e lode, ma non la voce...fuma un po' meno, Avvocato!) al Teatro degli Arcimboldi. E chi c'era in platea? Robbbberrtooo!!! Sì proprio lui, il nostro poeta da Oscar. Non mi scompongo molto nel vedere Vip o pseudotali, ma stavolta mi sono davvero emozionata. Il milanese del giorno? Il barista di un caffé nei pressi del "TAM", al lavoro dalle 6 del mattino, gentile e sorridente nonostante la stanchezza che gli pesa come una coltre. Gli perdono il marocchino freddo, i suoi modi non si meritano certo le mie proteste.

CHIARA: Ho nostalgia della mia gattina e ovviamente, di amici e famiglia. Come mi manca dormire con lei sui piedi! Nuovo salvaschermo, la pallina pelosa a quattro zampe. Oggi mi sono resa conto di aver disperso tempo ed energie: mentre giravo in tondo, cercando di sistemarmi dopo che la mia borsa di Corto Maltese mi aveva abbandonata, senza uno straccio di posto a cui appoggiarmi (le panchine servono anche nel momento del bisogno!), è arrivato un venditore senegalese di libri a soccorrermi. Dapprima ha provato a rifilarmi uno dei suoi volumi, poi, quando gli ho spiegato la mia "missione" e la mia situazione, si è trasformato in coach-psicologo e mi ha tirata su. Giuro che appena trovo un impiego sarò una sua acquirente. Essendo in giro tutto il giorno, sto cambiando modo di informarmi: la tv non esiste quasi più, avanti web e giornali in modo massiccio. Resto incuriosita - e un po' sconcertata - da un'intervista ad Ombretta Colli, in cui la vedova Gaber difende a spada tratta i vizi inqualificabili del nostro premier puttaniere. Chissà che ne avrebbe pensato il Signor G.  

Venerdì 12 Novembre 2010

LAVORO: Assolutamente devo evitare di girare in tondo. E' un diktat. Devo pianificare, perché questo inizio non va bene, troppo dispersivo e quindi inefficace. Quindi, stamani lavoro di computer, creando tabelle per avere un database aggiornato in tempo reale, con la gentile supervisione di Raoul, il marito di mia cugina, che di aziende se ne intende. Lo faremo santo: oltre che l'ospitalità, anche le "ripetizioni"!

MILANO: Venticinque euro per una pizza, una birra media e un caffé! Ma questi sono pazzi!!! Con gli stessi soldi, a Spezia avrei consumato una lauta cena a base di pesce all'Inferno. Io e Nico imbalsamati come due merluzzi di fronte alla sorpresa; ma vi pare normale pagare oltre tre euro per il coperto? Ma questi si drogano, solo che la sostanza è tagliata male. Mi guardo intorno, anche nella culla del berlusconismo ci sono le primarie del PD, i cartelloni pubblicitari sono ovunque, diffusi come i mendicanti. Poveri vecchi e poveri nuovi. Poveri arrivati da fuori, poveri nati qui, ma il benessere cala e si vede; e non mi riferisco ai "soliti" rom che ti chiedono qualche spicciolo facendo saltare le monete nei bicchiedi di carta dei fast food, ma alle persone con i vestiti vecchi e messi da anni, al fatto che in giro vedi davvero pochi che girano con le borse dello shopping. Nel mio andirivieni, comunque, è fisso il pensiero di riuscire a pescare la mia occasione. Prenderla e non perderla. In questo mondo, ognuno ha il suo posto.

CHIARA: Dopo lo sconvolgimento di ieri, mi preparo a tornare a casa. Ma prima, l'appuntamento col mio caro Nico, che arriva per caso e mi fa tanto piacere. Peccato che i miei amici dell'università siano tutti dispersi! Ho fretta di trovare la mia strada, non mi va di aspettare.

Milano: perché?

...perché Milan l'è un grand Milan. Perché per la comunicazione è - con Roma - la città dove tutto si può, perché lì ho parenti, amici, e perché ho voglia di un respiro più ampio della provincia da cui vengo. Ce la farò a trovare l'impiego dei miei sogni? Giorno per giorno, il diario della mia avventura. I protagonisti? Io, il lavoro, e ovviamente la città della Madunina.