lunedì 15 novembre 2010

Riassunto delle puntate precedenti

Martedì 9 Novembre 2010

MILANO-CHIARA-LAVORO: E' il giorno della partenza: la valigia è pronta, ci sono una cugina affettuosa e un cugino acquisito molto in gamba che mi danno ospitalità, ma soprattutto non mancano la voglia di fare, di riuscire, di dare e avere. Cavalcare la grande città, tirar fuori quello che di buono ti dà, spinta dalla coscienza che la nostra generazione, seppur sfigata e vergognosamente spremuta negli anni migliori, ha il diritto ad una vita indipendente e ad un lavoro che gratifichi. Non vado a Milano per comprare il Maserati - cosa che attualmente, con metodi legali, dubito di poter fare, a meno di non vincere qualche lotteria - ma per provare ciò che valgo, per sentire i brividi che una provincia sonnacchiosa come la mia non riesce a darmi, per conoscere persone nuove e ritrovarne altre. Succederà? Intanto, io almeno ci provo. E ve lo racconterò, giorno per giorno. Quando ero impiegata nelle risorse umane, la prima cosa che dicevo ai miei candidati era "CERCARE UN LAVORO E' UN LAVORO". Non si trattava di una bugia, e così sarà anche per me. Il settore non mi entusiasmava, ma di cose me ne ha insegnate molte. Vediamo di metterle a frutto. E quel che succede, lo saprete in tempo reale. Ma prima, come nei migliori sceneggiati, ecco un riassunto delle puntate precedenti. Per stare vicini a me fin dall'inizio.  

Martedì 9 Novembre 2010

LA STRADA PER MILANO: Va bene che io sono una chiacchierona, sempre stata. Che tutti i miei professori e la mia maestra erano disperati per mia capacità di fare casino. Ma a tutto c'è un limite! E la pena conquistata nelle centinaia di giorni della mia carriera scolastica è arrivata, sotto forma di una signora napoletana di mezza età, che ha parlato ininterrottamente per tutta la durata del viaggio La Spezia-Milano: tre ore di macchinetta incessante, un trapano che non finiva mai la carica. Io e le altre ragazze nello scompartimento eravamo atterrite, fingevamo di dormire come se fossimo state improvvisamente anestetizzate in batteria, ma niente. LEI DOVEVA PARLARE. E voi, lo sapete se Cologno è sulla metro che passa da Cascina Gobba? Cento euro per ogni volta che me l'ha chiesto, mi sarei già fatta il primo stipendio. Mi ha anche svegliata, mentre ero in fase REM, per togliersi il dubbio la trentesima volta! Personalmente sono una ragazza pacifica, ma una delle cose che mi mandano più in bestia è quando interrompono il mio sonno. Quella è una colpa, farlo per motivi stupidi è peccato mortale! Alla fine, parzialmente confortata dal cappuccino liofilizzato servito da un cingalese carrellodotato che potrebbe far concorrenza allo chef Tony della Miracle Blade, da tanto che era bravo a vendere, ho scorto la volta della Stazione Centrale. Mi ero scordata cosa volesse dire affrontare il metrò nelle ore di punta, soprattutto se armati di valigia e zaino. Che privilegio essere alti, a volte! Trafitta da occhiate al veleno, arrivo alla tanto sospirata fermata QT8. Lì c'è il mio pacifico Caronte, pronto a traghettarmi nella mia nuova e provvisoria casa. Saluti, doccia, cucino anche, e domani entro in azione. Sul telefonino, una foto del mare, che ho salutato a Genova. Quello di sicuro mi mancherà. Che sonno, buonanotte.

LAVORO: Da domani si comincia, ho preso i nomi di alcune radio in zona Niguarda, dove dovrò andare per altri motivi, e porterò le mie candidature di persona.

CHIARA: Sono un po' emozionata, confesso. Il cambiamento tanto aspettato si è concretizzato, e ora vedremo se ci sarà un seguito. A casa dalla mia cara cugina Lorena si sta bene; camera singola, zona bella, compagnia ottima. Non mi posso lamentare.

Mercoledì 10 Novembre 2010

LAVORO: Come vi dicevo ieri, sono in zona Niguarda-Maciachini. Provo a consegnare i CV alle radio porta a porta. Indirizzi scaricati da internet, gambe buone, e si parte. Giro come una trottola: alcune non si trovano, altre ci sono e mi accolgono a braccia aperte, ma dal citofono di una di queste, mi rispondono di lasciare il mio Curriculim nella buca delle lettere. E che sono, un rompiballe indesiderato? Prima di tutto l'occasione è per me, ma anche per loro! E questo le aziende ora come ora tendono troppo spesso a dimenticarlo. Mi prende una botta di orgoglio, perché non si può essere trattati così: vado all'Esselunga, compro delle buste, ci infilo il cv e intesto: "come da Vs richiesta, lascio il mio profilo all'interno della cassetta della posta (...). Cordiali saluti". Sottotitolo immaginario: "A' Stronzi!" Mi brucerò anche un contatto, ma con gente così, sinceramente, mi interessa aver poco a che fare. E sono anche cretini, perché vedere una persona - anche per cinque minuti - può essere sempre un vantaggio.

MILANO: A parte che sono riuscita a trovare un errore nella mia cartina e ne avrei fatto volentieri a meno, in zona Niguarda mi sembra di essere in un film. L'ospedale è incredibilmente grande, una città nella città e con mia grande sorpresa scovo al suo interno una galleria commerciale. Non uno spaccio come in tutti i nosocomi, no! Si tratta di un vero e proprio centro, in mezzo ai casermoni che soffrono. Sono allibita. Poi, mentre cammino sul vialone di fronte, passa una stella cometa: avrà 22 anni, bassina, un bomber color oro, catenaccio aureo modello Notorius B.I.G. su vestito bordeaux, e ogni palpebra una paillette gold. Le ho guardato il viso due volte, pensavo un gas semiallucinogeno, invece era vero. Ci incrociamo, sghignazzo fra me e me nel guardare questa Gioconda metropolitana e dall'altra parte della strada sento l'urlo: "no, ma hai una bella giacca!!!". Se non voleva passare inosservata, è riuscita nel suo intento. Tanto, bene o male, l'importante è che se ne parli!

CHIARA: Mi ricordavo che questa città fosse grande, ma NON così grande! Di questo passo, mi serviranno 10 anni! Aiuto. Nei lunghi viaggi in tram (adoro quelli vecchi), leggo a più non posso. Fra le mani, "Di testa nostra", scritti di Camilleri e Saverio Lodato. Non mi posso certo definire una berlusconiana, ma sinceramente li ho trovati troppo pretestuosi. Intanto, fra una ricerca e l'altra, ricomincio ad annodare i rapporti con i miei amici milanesi: sarà un piacere ritrovarli. E appena tornata a casa, la telefonata inaspettata: Nico compagno di mille avventure universitarie, che adesso vive a Roma, è per qualche giorno in città. Da quasi un anno non ci vediamo, e arriva l'occasione di incontrarci. Che bella notizia.  

Giovedì 11 Novembre 2010

LAVORO: con un secondo inframezzo al Niguarda, oggi provo a portare i miei CV anche ai megastore disco-libro-video perché, avendo buona esperienza nel settore cultura-spettacolo e parlando le lingue straniere, potrei dare una mano nell'organizzazione di incontri e presentazioni. Alla Fnac mi guardano come un'aliena quando dico che non sono interessata alle vendite ma alla comunicazione e al marketing, mi danno un form per la privacy da compilare in cui devo indicare anche le aree di interesse e quando chiedo se posso aggiungere questo campo, dato che non c'è, probabilmente devo essere diventata a tutti gli effetti verde, con tre occhi di bragia e due teste, dato l'effetto che suscito nella ragazza al banco informazioni. Alla Mondadori mi rimandano al sito (con gentilezza), alla Feltrinelli idem, ma con la simpatia di un dito in un occhio. Pomeriggio dedicato alle interinali, con bottino magrissimo. Quella che non riceve, quella che vuole solo mail, quella che non c'è. Ho fatto dei buchi nell'acqua oggi.

MILANO: Epidemia di Giannimorandismo nelle vie meneghine! Tutti che mi danno della Bella Signora. Ohé, ma scherziamo? Un tipo sul furgoncino si è anche fermato per dirmelo. Mica sono così agée!!! Devo aver percorso - senza esagerare - 15 km a piedi, per trovarmi alle sei sotto le luci fioche di Via Morgagni con i piedi dolenti e le gambe elettrizzate; io avevo conosciuto il Viale omonimo di Firenze, fino ad ora, con ben altri ricordi legati alla mia vita universitaria. Inizio a capire perché questa è la città degli affari: tutto va di fretta, e non a caso, nel centro è impossibile trovare una panchina per sedersi, fare due chiacchiere. Devi correre, e se ti fermi puoi farlo solo nei bar dove si consuma. Moratti, invece di mettere i megastore di Tiffany per Natale, pensa a queste cose! E poi, la chicca: passo dietro a San Babila, e da un chioschetto pende un cartello vergato a mano: "INFORMAZIONI 1 EURO". Menomale che la sera esordisco nella vita culturale milanese: concerto di Paolo Conte (davvero suggestivo, con orchestrina e canzoni da 10 e lode, ma non la voce...fuma un po' meno, Avvocato!) al Teatro degli Arcimboldi. E chi c'era in platea? Robbbberrtooo!!! Sì proprio lui, il nostro poeta da Oscar. Non mi scompongo molto nel vedere Vip o pseudotali, ma stavolta mi sono davvero emozionata. Il milanese del giorno? Il barista di un caffé nei pressi del "TAM", al lavoro dalle 6 del mattino, gentile e sorridente nonostante la stanchezza che gli pesa come una coltre. Gli perdono il marocchino freddo, i suoi modi non si meritano certo le mie proteste.

CHIARA: Ho nostalgia della mia gattina e ovviamente, di amici e famiglia. Come mi manca dormire con lei sui piedi! Nuovo salvaschermo, la pallina pelosa a quattro zampe. Oggi mi sono resa conto di aver disperso tempo ed energie: mentre giravo in tondo, cercando di sistemarmi dopo che la mia borsa di Corto Maltese mi aveva abbandonata, senza uno straccio di posto a cui appoggiarmi (le panchine servono anche nel momento del bisogno!), è arrivato un venditore senegalese di libri a soccorrermi. Dapprima ha provato a rifilarmi uno dei suoi volumi, poi, quando gli ho spiegato la mia "missione" e la mia situazione, si è trasformato in coach-psicologo e mi ha tirata su. Giuro che appena trovo un impiego sarò una sua acquirente. Essendo in giro tutto il giorno, sto cambiando modo di informarmi: la tv non esiste quasi più, avanti web e giornali in modo massiccio. Resto incuriosita - e un po' sconcertata - da un'intervista ad Ombretta Colli, in cui la vedova Gaber difende a spada tratta i vizi inqualificabili del nostro premier puttaniere. Chissà che ne avrebbe pensato il Signor G.  

Venerdì 12 Novembre 2010

LAVORO: Assolutamente devo evitare di girare in tondo. E' un diktat. Devo pianificare, perché questo inizio non va bene, troppo dispersivo e quindi inefficace. Quindi, stamani lavoro di computer, creando tabelle per avere un database aggiornato in tempo reale, con la gentile supervisione di Raoul, il marito di mia cugina, che di aziende se ne intende. Lo faremo santo: oltre che l'ospitalità, anche le "ripetizioni"!

MILANO: Venticinque euro per una pizza, una birra media e un caffé! Ma questi sono pazzi!!! Con gli stessi soldi, a Spezia avrei consumato una lauta cena a base di pesce all'Inferno. Io e Nico imbalsamati come due merluzzi di fronte alla sorpresa; ma vi pare normale pagare oltre tre euro per il coperto? Ma questi si drogano, solo che la sostanza è tagliata male. Mi guardo intorno, anche nella culla del berlusconismo ci sono le primarie del PD, i cartelloni pubblicitari sono ovunque, diffusi come i mendicanti. Poveri vecchi e poveri nuovi. Poveri arrivati da fuori, poveri nati qui, ma il benessere cala e si vede; e non mi riferisco ai "soliti" rom che ti chiedono qualche spicciolo facendo saltare le monete nei bicchiedi di carta dei fast food, ma alle persone con i vestiti vecchi e messi da anni, al fatto che in giro vedi davvero pochi che girano con le borse dello shopping. Nel mio andirivieni, comunque, è fisso il pensiero di riuscire a pescare la mia occasione. Prenderla e non perderla. In questo mondo, ognuno ha il suo posto.

CHIARA: Dopo lo sconvolgimento di ieri, mi preparo a tornare a casa. Ma prima, l'appuntamento col mio caro Nico, che arriva per caso e mi fa tanto piacere. Peccato che i miei amici dell'università siano tutti dispersi! Ho fretta di trovare la mia strada, non mi va di aspettare.

2 commenti:

  1. insomma...mica è quasto granchè l' inferno.....Il Conte è meglio di Vissani ;-)

    RispondiElimina
  2. nooo io adoro l'Inferno :)
    Comunque, visto che sei così bravo, potresti anche iniziare a cucinar per le amiche ;)

    RispondiElimina