lunedì 22 novembre 2010

Sally&velluty

CHIARA: stasera inizio da me. Dalle emozioni che mi dà ascoltare "Sally" in televisione, dopo una cena simpatica e nel mezzo di una delle trasmissioni più belle degli ultimi tempi in cui la tv è stata sinonimo di progresso, anziché regresso. Ho sempre pensato che questa fosse una delle poche cover più belle dell'originale. Altro che "Under the bridge" cantata dalle All Saints. Orrore!!! La Mannoia è nostra simile mentre la canta, ci mette dentro tutte le emozioni del mondo femminile. Assaporarne melodia e parole è pura introspezione e sorellanza. Da domani si ricomincia. Sono pronta e carica.

MILANO: nuovo viaggio, nuovi incontri, nuova lotta nella metro. Dopo la stella cometa del Niguarda, un'altra giovincella degna di nota. Sale a Sestri con la madre simpatica come la Signorina Rottermeier, rigida&frigida. Un tronco di legno. Stessi lineamenti, ma trucco opposto, look agli antipodi. Merita una descrizione accurata, dalla testa ai piedi. Miss Halleyogni76anni, a confronto è una principiante. Un po' come una cantante meteora al cospetto della Madonna targata Anni '90. Crine leonino brunito, brillantini agli occhi, collana di finte perle con inserti di finti peperoncini, fragole e banane ad ornare il collo, maglia nera - suvvia, un po' di sobrietà - braccialetti che avrebbero fatto impallidire la Madge di "Like a virgin", french trasparente-azzurro puffo, minigonna inguinale zebrata nero-blupuffointenso, collant con una piccola smagliatura sulla coscia, e ora il pezzo forte...RULLO DI TAMBURI.... scarpe modello Superga paillettate, unite ad un paio di suontuosi scaldamuscoli di pelo! E ineluttabile, arriva il momento di scendere dal treno e tuffarsi in quel dedalo di facceodoriespressionigallerie che è la MM. Non ve l'ho detto ancora, forse, ma è uno dei posti che stimola maggiormente il mio pensiero. Ogni volta che ci salgo, guizzano nella mia mente storie e ipotesi, forse vere, forse irrealizzate. E non solo. Nella folla ordinata, trovo sempre un viso da incollare sui personaggi dei libri che leggo. Mentre gli autori li descrivono, io li immagino, ma capita che a volte li incontri per strada; stasera ho visto Céphée, moglie coraggiosa di uno dei capitani perduti cantati da Jean Claude Izzo, moderno aedo del nostro Mediterraneo. Era alta come me, snella, con l'espressione orgogliosa. La pelle nera, i capelli indomabili come il suo ego. Chissà che ci faceva a Milano.

LAVORO: il passaparola inizia a dare i suoi frutti: una delle mie care amiche milanesi si sta facendo in quattro, manda in giro il mio CV e mi ha girato un contatto davvero prezioso, da usare con i guanti. Vado a cercare il velluto giusto. E ricordate: fingers crossed!

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