domenica 17 luglio 2011

No stress

CHIARA-LAVORO: è ufficiale: urgono riposo, vacanza, stacco. Questa impossibilità di pianificare le cose, con un logoro e pesante meccanismo a chiamata mi sta uccidendo! Non posso avere una prospettiva, guadagno pochissimo, mi versano lo stipendio ogni tre mesi. Mi sto facendo una serie di domande e le risposte non hanno particolari sfumature, anzi: in quanto adulta, in quanto fiduciosa nelle mie capacità, in quanto preparata, penso di meritare di meglio. Più precisamente, ne sono certa. Questo già lo sapevo, ma dopo il mio ultimo colloquio, tale idea è diventata un pensiero granitico: non so come andrà, ma dopo anni, ho finalmente avuto un confronto con un'azienda che mi ha dato l'impressione di essere connotata da qualità, voglia di crescere e far migliorare i propri dipendenti, cura delle idee, e contemporaneamente di non partire dall'unico e avvilente presupposto di sfruttare il più possibile al minor prezzo, poco importa se a scapito della bontà del lavoro. Non è un caso che si tratti di una multinazionale. Il secondo colloquio che ho sostenuto mi ha entusiasmata: prova difficile, ma appagante, e soprattutto capace di aprire spiragli di speranza, quella che manca a noi trentenni. O meglio, a me non manca, perché cerco di essere proattiva, reattiva e ottimista, ma devo concimarla ogni giorno anche con tesi fantascientifiche, altrimenti rischia di avvizzire come una piantina nel deserto. E qui ho capito quanto sono stufa di spendere tempo per tappare i buchi, anche grossi, a un pugno di spiccioli. Vorrei davvero avere la mia occasione: sono ambiziosa, in gamba e posso dare. Chiamatemi, non ve ne pentirete. Altrimenti devo per forza traslocare oltre confine per avere ciò che penso mi spetti?

MILANO: salvami!

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