martedì 7 febbraio 2012

Gli spezzini sono avanti

LAVORO-SPEZIA: tranquilli, tranquilli. Non cominciate a farvi domande strane, non mi sono ubriacata prima di scrivere questo titolo.
E' una constatazione, dedotta con i semplici insegnamenti che i miei professori mi hanno impartito durante la scuola dell'obbligo. Insomma, utilizzando l'elementare proprieta' transitiva.
Dunque, il governo della sobrieta' oggi ci ha regalato un'altra delle sue perle (continuano così e ci faremo una bella parure): "Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà".
Parola del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che ci ha deliziati con questa nuova teoria in una intervista rilasciata a Tgcom24.
Premesso che, piu' li sento, piu' penso che si tratti di extraterrestri che non si sono mai presi la briga di scendere nelle strade, nelle piazze, nelle arterie pulsanti dello Stivale, mi sono fermata a riflettere sul fatto che, in effetti, qui nella mia citta' proprio fermi del tutto non ci stiamo.
Anzi, alla faccia dei parents, un giovane spezzino su tre se ne va oltre le amene rive del Golfo, e varca i confini provinciali in cerca di fortuna. E non lo dice la sottoscritta, ma uno studio della locale Camera di Commercio.
Nessuna valigia di cartone, anzi. Spesso fornito di un discreto bagaglio culturale, laurea, voglia di migliorarsi e di fare.
Insomma, questi animalini cosi' rari, una specie protetta che dovrebbe essere salvaguardata dal WWF - almeno a quanto risulta nei dossier sparsi in tutto il Viminale - per uno strano scherzo del destino si sono diffusi nella mia citta' di origine. Questo dato di fatto e' il punto di partenza per la mia teoria empirica: se l'Italia e' ferma, con tutti i rampolli attaccati alla gonna della mamma, e La Spezia prova ad esportare oltre il 30% della sua forza lavoro, allora si muove, quindi e' avanti, giusto?
O no?

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