mercoledì 29 febbraio 2012

L'allegro chirurgo

LAVORO: Ragazzi ma l'avete letto il reportage del Corriere sull'allegro chiururgo?
Sì perché triste non me lo sembra davvero, il nostro Giacomo Frati: ricercatore a 28, professore associato a 31, in cattedra a 36, è diventato bravo testando il proprio bisturi sui manichini.
Ma non finisce qui: Giacomo è il coronamento di tutti i sogni che una madre ha per il proprio figlio: carriera sfolgorante, impiego di prestigio, belloccio, giorno e notte vicino a mammà e papà...ma esageriamo: pure alla sorella Paola!
E chi non lo invidierebbe?
E' talmente bravo da riuscire a dribblare le regole antinepotismo della Gelmini, sentenze del Tar che gli danno torto per le gare vinte in modo non ortodosso e soprattutto le noiose guardie notturne, che si sa, obbligano a prendere troppi caffé e fanno male al sonno.
E magari ti costringono anche a saltare qualche seratina romantica con la morosa.
Queste serpi che invocano sentenze contro di lui, che parlano di alti indici di mortalità nel distaccamento di cardiologia della Sapienza da che il nostro Fratino dirigeva a Latina. Ma stiamo scherzando? Virgulti del genere non vanno toccati: si sono esercitati giorni e notti sul giochino della MB, hanno consumato tante pile che potresti giocarci a domino, hanno passato difficili esami all'università dove i sottoposti del papà lo aspettavano con i fucili a canne mozze in mano, hanno sudato sette, otto camicie per prevalere nei concorsi.
Ma stavo riflettendo...Se anche mio padre fosse rettore della Sapienza, invece che precaria con anni di gavetta alle spalle scommettiamo che sarei caporedattrice in qualche illustre giornale? Ah, ma che scrivo? Lingua biforcuta che non sono altra.

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