lunedì 26 marzo 2012

Il visagista delle dive

MILANO DA BERE, SPEZIA, LAVORO...E ANCHE UNA SANA DOSE DI VANITA': E' arrivato dagli anni ruggenti, quelli della Milano da bere, dei Versace, delle supermodel, leggende insuperate di bellezza, marketing e fascino inossidabile, del fasto. Oro che luccica, coltre spazzata via dall'economia a picco nei decenni successivi, ma rimasta leggenda per la spensieratezza, l'edonismo, la moda kitsch ma gioiosa. E io l'ho cercato, mi sono messa nelle sue mani sapienti e abilissime, in barba all'incidente di tanti anni fa che le ha mutilate, della sua verve e del suo gusto per il bello: lui è Vittorio Ferrero, make up artist che ha fatto tappa alla Spezia per un'indovinatissima mossa promozionale della signora Rita - cinquantenne di quelle che ci metteresti la firma per essere così a quell'età, che non potrebbe trovar migliore testimonial di se stessa per la sua attività - , titolare di un salone di bellezza.
L'uomo che ha truccato le modelle per le sfilate più prestigiose, i protagonisti di tanti spot, che ha preparato i soggetti per gli shooting in ogni parte del mondo era lì per noi, insegnante per un giorno a nostra disposizione, per smascherare gli errori più comuni, insegnarci tecniche e segreti per mettere a frutto i nostri tratti. Dico a frutto non a caso, perché la prima cosa che ha messo in evidenza è che il make up non deve coprire, ma evidenziare ciò che già esiste.
E io ho avuto la fortuna, in quanto inviata per il giornale, di fare da "cavia": alla fine non ci credevo neppure io, ero favolosa! Avrei voluto indossare un bel rosso Valentino, un tacco 12 e andarmene in giro per la città carica di femminilità e raffinatezza.
Sentirsi coccolate e valorizzate, di fronte a una trentina di sconosciute con cui per magia si è creato un clima da amiche di scuola, con tanto di rinfresco gustoso, colorato e salutare offerto, dimostra come in certi casi questo lavoro sia così bello da non costare un briciolo di fatica, se non quella dell'impegno a farlo per bene.

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