lunedì 9 aprile 2012

Il silenzio degli agnelli

LAVORO-SPEZIA-ITALIA: Un titolo scelto non a caso, sul finale di questa giornata di Pasqua. "In certi momenti pensi anche a farla finita, ma poi ti viene in mente che hai una figlia e una moglie e allora provi comunque ad andare avanti". Queste parole, le ho sentite davvero dalla bocca del signor X, intervistato qualche giorno fa per parlare della sua attività che, nonostante andasse a gonfie vele fino al punto di fargli assumere tre dipendenti, è stata chiusa a causa dei pagamenti ritardati (dai 60 giorni pattuiti slittati ad oltre 200 in alcuni casi) da parte della Asl spezzina. Un circolo vizioso che lo ha portato ad indebitarsi con le banche, licenziare i suoi lavoratori, dare l'addio alla sua attività, divenuta un punto di riferimento per i celiaci spezzini: un baratro in fondo al quale ha accarezzato la peggiore delle idee. Vi assicuro che la persona in questione mi ha trasmesso tutta la passione che metteva nel suo lavoro, e non a caso sono tante le testimonianze di solidarietà raccolte fra i suoi ex clienti, da lui definiti "una grande famiglia". Ma se non avesse avuto un sostegno, una compagna di vita e un'erede a cui far riferimento, la sua storia avrebbe potuto diventare una delle tante che negli ultimi mesi infarciscono notiziari e giornali: vicende che, in mezzo alle cascate di notizie che si riversano fra i vari mass media, diventano quasi all'ordine del giorno. Imprenditori, disoccupati, dipendenti, pensionati che a causa della congiuntura economica, delle insolvenze, dei tagli e dell'inasprimento delle tasse vanno sul lastrico: perdono speranza, dignità, e soprattutto i requisiti minimi per vivere. I suicidi aumentano, la lista si infittisce di giorno in giorno, eppure da parte di questo governo dei tecnici - ribadisco che in questo spazio non voglio entrare nel politico, ma non posso non notare questo dato di fatto - mai si è sollevata una parola a questo proposito. Vogliamo arrivare alle rivolte? Non sarebbe meglio, forse cercare di togliere certe storture che impediscono alla gente di vivere?

2 commenti:

  1. hai toccato un punto dolente dei mali di questa società: il pagamento sempre in ritardo degli enti pubblici. Basti solo pensare all'effetto strangolamento che questi enti fanno nei confronti delle cooperative sociali di tipo B (dove sono inserite il 30% di persone appartenenti alle cosiddette fasce deboli) tanto è vero che alcune proprio alla Spezia hanno dovuto chiudere negli anni. Le ditte sono costrette a fare da banca agli enti pubblici e anche privati. Per non parlare poi dell'effetto strangolamento che operano ditte in ambito industriale verso tantissime ditte dell'indotto. In altre nazioni della Comunità europea su questo fronte non si "sgarra" neppure di un giorno eppure in Italia con qualsiasi governo non si è mai voluto affrontare seriamente il problema.

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  2. E' un'emergenza, purtroppo i casi sono molteplici.. fra l'altro, nonostante i ritardi, le tasse sulle fatture emesse devono essere comunque pagate, quindi si aggiungono disagi ai disagi. Almeno quelle non potrebbero farle slittare?

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