martedì 10 aprile 2012

Ti piace vivere facile?

ITALIA: La scorsa settimana il Comune di Levanto ha vietato l'apertura delle sale da gioco nel territorio cittadino. Il centro rivierasco è rimasto indenne dall'epidemia di slot machine, videopoker e compagnia bella, che invece alla Spezia ha attecchito alla grande: dal Bingo al "Vulcano", le porte di questi templi dell'azzardo si moltiplicano, sostituendo di soppiatto - avete fatto caso a come riescano ad aprire in breve tempo? - negozi e bar. Mancano i lavori, mancano i soldi, ma nella speranza di risolvere con un colpo di spugna i problemi, ci abituiamo a sperare nella manna dal cielo, o meglio, dalla macchinetta. Ci stiamo abituando a non pensare più a soluzioni che ci permettano di uscire dalle situazioni di stallo, ma piuttosto a centrare la combinazione fortunata: abbiamo più fiducia nella Dea Bendata che nei tecnici del Governo e nelle istituzioni locali, da cui per molti arrivano soltanto le risposte sbagliate. Spesso la febbre del gioco è associata all'apatia: il guizzo in cui ci si ritrova vivi di fronte al grigiore della non esistenza in tempi di crisi; quelle che vediamo affacciarsi sempre più nelle nostre strade, e non solo in periferia, ma anche in quelle dei "salotti buoni", sono le cartine al tornasole di un fenomeno sempre più ampio: dall'onnipresente gratta e vinci (siamo arrivati ai distributori automatici per i giocatori in crisi di astinenza negli orari di chiusura degli esercizi) al poker on line, dal texas hold'em alle scommesse, in barba ai redditi che crollano, cresce sempre di più il numero di quelli che vogliono vincere facile, per riuscire a vivere facile. Credo che la metafora più riuscita del fenomeno sia il Win for life: non serve lavorare, hai il tuo stipendio, basta per il necessario e più di uno sfizio, nessuno ti licenzia, e chi s'è visto s'è visto. E in tempi in cui devi sgobbare a tempo pieno per non arrivare a 1000 euro, è difficile dar torto a chi ci prova. Quasi quasi vado a giocarci anche io.

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