mercoledì 15 dicembre 2010

Ice, ice baby

LAVORO: ce l'ho fatta! Ho incontrato uno dei miei contatti "big", ed è stato decisamente all'altezza delle aspettative: ho aspettato tanto, ma ne è valsa la pena. Sono stata un po' insistente, contrariamente al mio carattere, ma se non si spinge qui non si arriva da nessuna parte. Abbiamo analizzato i punti forti e quelli deboli del mio profilo, il mercato, come e a chi proporsi, in che modo "tagliare" il CV, mi ha detto che esiste un'interinale specializzata nelle ricerche per il mondo della comunicazione (ovviamente domani chiamerò in sede) e proverà a mettermi in contatto con alcuni professionisti del settore. In più, mi terrà in considerazione se con la sua agenzia si occuperà nuovamente di ufficio stampa. Meglio di così.... mi ha anche fatto il colloquio accogliendomi in casa sua. Ottimo. Questa conversazione mi ha molto gasata, anche perché è stata "sugosa" e ho avuto tutte le risposte che volevo da una persona che dev'essere quadrata, "tosta", determinata. E abbastanza sportiva perché ci siamo subito dette - non certo per mia iniziativa, ormai ho imparato - che apparteniamo a schieramenti politici opposti. In più, ho scoperto che la Karin, altra amica che ho incontrato nei miei giretti di public relations (voto 10 al suo sugo e al dolcino di riso soffiato), vive di fianco ad un giornalista di Metro e collabora come modella con un'agenzia che ha contatti buoni con diverse redazioni. Assoldata anche lei. Sto diventando veramente una spaca marùn. Sopportatemi, è per una giusta causa.

MILANO: Menotre...menoquattro...temperature in picchiata, tutto è avvolto dalla brina. Passeggio per la montagnola in direzione metro e mi pare di essere in una valle di cristallo. Menomale che non si scivola! In compenso, già temprata dalla battaglia contro il termometro combattuta ieri, ho studiato una soluzione efficace: consumo costante di gianduiotti (spero che non finiscano tutti nella pancia) e strato quintuplo di maglie, così costituito: canottierina mezza schiena, canottiera spalle larghe, lupetto, maglia a v (tutto nero ton sur ton) e maglione spesso 1cm di lanona con collo alto, già che ci siamo. Ovviamente, ai piedi ho gli Ughi morbidi e caldi che ho comprato in Australia. Quando me li sono provati nel negozio a Fremantle, ho avuto la premonizione: non so perché, ma li ho immaginati mentre percorrevano uno dei tunnel della MM. Sette mesi dopo si è avverata. Si ghiaccia, ma non per questo si ferma la mia rincorsa spasmodica verso arte e mostre, incastrandola con la ricerca del lavoro, che ovviamente tengo in primo piano: oggi - sempre per il capitolo Sindrome di Stendhal - ho ammirato, la "Donna allo Specchio" di Tiziano, prestata eccezionalmente dal Louvre a Palazzo Marino. Che dire...ogni commento è superfluo, quindi non mi cimenterò in considerazioni di tipo critico, ma a parte la "solita" ottima organizzazione, inizio ad apprezzare la commistione di pubblico e privato nel mettere la cultura alla portata di tutti. Dopo il Museo del '900 di ieri, il secondo esempio di capolavori - e non uso a sproposito il termine - visibili gratuitamente; gradita sorpresa, in questo caso, la guida omaggio. Domani, se riesco, ho invece in mente la seconda mostra rock del mio soggiorno milanese. Ah, miracolosamente ho scovato qualche panchina, solo che con questo freddo, non ho resistito più di un minuto seduta. Chi ha il pane, non ha i denti.

CHIARA: sono decisamente gasata dall'incontro di questa mattina, era la chiave di volta che aspettavo. Almeno spero. Ma questa persona mi pare talmente concreta, che non penso abbia perso tempo a raccontarmi fandonie. Insomma, penso di potermi fidare. Lavoro a parte, oggi ho rivisto da lontano, e mi sono ricordata che si trovava proprio lì a distanza - udite udite - di 23 anni, la sede del Museo Poldi Pezzoli. Mi ci aveva portata la nonna Anna, per vedere se mi piaceva la pittura, ed è stato colpo di fulmine. Sono stata a studiare il ritratto femminile del Pollaiolo - non a caso oggi simbolo del Museo...ero già buongustaia ante litteram - per minuti. Da allora, non mi sono mai stancata di ammirare. Passando dal sacro al profano: le basse temperature non fanno per me! Al diavolo il freddo, la brina, la neve. Ma cosa li hanno inventati a fare! In ogni caso, ho maturato una certezza: questi gradi sottozero serviranno a farmi godere di più quando metterò piede in Jamaica!

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