giovedì 2 dicembre 2010

Scrivere è sognare?

LAVORO: oggi ho lavorato, col mio contrattino da collaboratrice. Ho scritto, e per la mia gioia mi è capitata anche una conferenza parecchio difficile, con relativi pezzi lunghi come una Treccani. Ma va bene così. Nel frattempo, persone amiche che mi pensano, mi propongono un possibile impiego nelle risorse umane...e io mi sento soffocare! Perché, ovviamente, mi rendo conto che devo e voglio lavorare: in questo periodo non posso mettermi certo a fare la schizzinosa, anzi. Certamente andrò a sentire di cosa si tratta nel dettaglio, anche troppo che si preoccupano di farmi queste segnalazioni. Ma non mi ci vedo a fare dell'altro, per me finire a fare l'impiegata a Spezia sarebbe una sconfitta delle peggiori. Questa prospettiva, molto reale, mi angoscia davvero. Quando è giusto smettere di seguire le proprie aspirazioni?

MILANO: è a 250 kilometri da me. E quantomeno voglio provare ad andare e giocarmi tutte le mie carte.

CHIARA: sono stanca, come mi stanco quando mi sento sotto pressione. E non sono giù, ma questi pensieri sulle occasioni da prendere, anche se non mi piacciono, ma sono utili e anzi necessarie, mi rimbombano nella mente. Poi magari è una bolla di sapone, ma pesa come se fosse di piombo.

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