martedì 25 gennaio 2011

Milano, mi manchi

MILANO: da oltre un mese non salgo, e ora la Grand Milàn mi manca sul serio. Come mi mancano gli amici che sono lì, e adesso vorrei tornare a fare qualche scorribanda in mezzo alle nebbie. Insomma, per oltre un mese mi sono sbattuta, sono stata con persone positive, ho respirato un'aria diversa, ho camminato per ore, ho mangiato malissimo (non tanto a casa, quanto durante la serie infinita di happy hours), ho bevuto mille aperitivi, per l'appunto, ho viaggiato in metro e nelle carrozze mi sono divertita ad immaginare storie, ho incontrato gente nuova, ho visto due concerti, sono stata bene. Con una sensazione di estrema provvisorietà, ma sono stata bene, anzi forse anche questa fase di trasformazione ha contribuito a determinare i miei stati d'animo. Ora sono tornata qui in attesa di qualche movimento: non si è ancora spostata una paglia, e questo non l'avevo previsto. Pensavo che ci fossero più occasioni. Quindi, i casi sono quattro: o sbaglio tecnica, o non ho azzeccato il momento giusto, o non ho contattato chi dovevo, o la crisi bastona ancora. O anche qualcuno di questi insieme. Dato che al giornale mi chiamano con continuità a fare delle collaborazioni, resterò per un po' ancora nella paludona. Cercando di movimentare le acque.

CHIARA: sono un po' attonita per questa mancanza totale di feedback. Che diavolo succede? Fortuna che ho un milione di cose da fare, anzi, il tempo non basta mai! Però sto un po' in pensiero per la mancanza di cambiamenti. Non capisco. Solitamente riesco ad imprimere meglio una direzione alle cose, stavolta sembra difficile. Reagirò come faccio di solito, cioé riorganizzando e ripianificando la mia strategia. Altra cosa: indipendentemente dai miei pensieri politici, vedere questo branco di poco di buono che guadagnano cifre esorbitanti per andare a fare le zoccole in giro, e se la tirano anche, mi dà la misura di quanto stiamo andando alla deriva. E mi fa fare del grande sangue marcio, pensando ai salti mortali necessari a me ed altre milioni di persone per mettere insieme poche centinaia di euro. Che Italia penosa.

LAVORO: dalle 9.30 alle 19.30 per scrivere un supermegadossier della Madonna (parte I). Mi sono anche divertita a farlo, ma...spero davvero che serva a qualcosa. L'impegno c'è. L'entusiasmo intatto. Il resto? Ho calcolato che per guadagnare quello che prende Ruby in un'ora di ospitata in discoteca, devo scrivere oltre 300 articoli. Mi correggo: che Italia penosa è insufficiente. Che Italia di merda rende meglio l'idea.

2 commenti:

  1. 1 Euro guadagnato da te non vale 10.000 Euro guadagnati da ammiccanti signorine in cerca di una strada tutta in discesa (ma questa gente li avrà gli specchi a casa?)...
    Dignità sempre anche se vuol dire mordersi la lingua 1000 volte per non urlare frustrazione e disgusto.
    Dignità sempre anche se vuol dire non tirare su uno stipendio a fine mese malgrado lo sbattersi infinito quotidiano.
    "Scusi, vorrei mezzo kg di dignità."
    ...e no, la dignità non è in vendita (forse è per questo che certi personaggi non ne avranno mai una sola briciola?) e in un mondo dove tutto si vende e si compra...che farsene poi di qualche cosa che si suda e si guadagna...ma soprattutto che non si sniffa e non si tromba??? (perdonate il francesismo)

    Ginevra

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  2. Grazie Fiorina del tuo commento! L'ho visto soltanto adesso...ma come sai non mi conformerò mai a certi usi squallidi! :D valiamo di più!

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