martedì 22 maggio 2012

Da zero a dieci

LAVORO:  Fra un articolo e l'altro c'è anche qualche diversivo: quest'anno ho seguito "Cronisti in classe", i tradizionali campionati di giornalismo organizzati dalla Nazione, diventati ormai un appuntamento fisso per le scuole medie della città, e non solo.
Migliaia di telefonate, database che a volte mi sembravano infiniti, tanto entusiasmo, una presentazione, una prof scheggia impazzita a cui far fronte, articoli, vignette e approfondimenti.
Ora, dopo che i due gironi di andata e ritorno sono finiti, è quasi tempo di premiazioni...ma per eleggere il migliore ci vogliono i voti, e così eccomi qui, alla fine di una giornata in cui ho scritto solo tre articoli, ma parecchio sostanziosi, a dover riguardare oltre 50 elaborati realizzati da tanti giornalisti in erba volonterosi.
E devo dire che è davvero difficile sbilanciarsi, visto che in tanti - almeno in quelli che mi sono rimessa a rileggere fino ad ora - sono davvero belli! Chi ha fatto interviste, chi dossier, chi ricerche: insomma, alla fine anche da questi lavori si riesce ad avere delle informazioni davvero interessanti. Dall'alluvione, argomento più gettonato, ai bambini schiavi, passando dall'orto biologico ai programmi di informatizzazione: una lunga galleria mi aspetta per essere ripercorsa.

CHIARA: Anche in questo caso ho avuto la dimostrazione che la teoria secondo cui i ragazzi di oggi sono tutti massificati e senza slanci è falsa. Non passa giorno, e l'ho ribadito anche durante la presentazione del libro in questi giorni, in cui io abbia a che fare con piccoli assetati del fare e del sapere.
Chi dietro un obiettivo, chi con la penna in mano, chi davanti ad una tela, chi su un social network, chi fra partite ed allenamenti: quanti sono i teen che hanno voglia di esprimersi e mettersi alla prova? Un esercito!
Il problema è che servono i giusti canali per coinvolgerli, far sviluppare i loro talenti. A volte basta soltanto starli ad ascoltare.
Ci sono anche quelli che si distruggono di droga, che non ragionano, che vivono per i programmi della De Filippi senza altro interesse, per carità. Ma - sarò fortunata io? - alla fine fra le due proporzioni non c'è paragone. Facciamo crescere questi fiori, innaffiamoli, diamogli del concime. Ci guadagnerà tutta la nazione.

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