venerdì 28 gennaio 2011

Stanca morta!

LAVORO: sono le 19.23 e ho finito ora di fare 4 articoli. Umore ottimo, così si fa veramente la professione, da fuori mi hanno anche rotto su come ho scritto un pezzo, il che vuol dire che li ho "sbugiardati" e ho colpito nel segno. Tié. Quanti interessi ci sono in gioco, quanti vogliono controllare la tua penna. Non è che voglia fare la Erin Brockovich spezzina, però non mi possono neanche venire a dire cosa scrivere secondo le loro esigenze. Se vogliono un spot, che contattino un'agenzia pubblicitaria e un buon addetto stampa. Fare il giornalista è un'altra cosa. Non pretendo di essere imparziale e giusta al 100%, ma pretendo di metterci il massimo impegno ad esserlo.

CHIARA: sono ko...stanca e demolita. E penso che voglio guadagnareeeeeeeee!!!!!!!

MILANO: l'ho vista ora al tiggì. Devo capire quando tornarci. E chiamatemi, su!

mercoledì 26 gennaio 2011

Superpoteri

LAVORO: in effetti, se ci penso ho fatto il contrario, rispetto agli altri bambini: di solito sparano alto, vogliono essere medici, pittori, attori (oggi, purtroppo, solo calciatori e veline, ma è un altro discorso). Io, a parte una breve parentesi in cui sognavo di diventare astronoma, naufragata appena mi sono confrontata con la fisica, e un costante amore per il disegno e la pittura, da piccola desideravo soltanto avere un'edicola. Sognavo di distribuire tessere del Super Bingo della Nazione, di perdermi nello sfogliare quelle riviste impossibili, che ogni mese s'inventano qualcosa per celebrare gli argomenti più strani, di sentire nelle narici quell'odore fragrante che soltanto i quotidiani appena "sfornati" hanno. Adesso, invece, li scrivo, non li vendo. E voglio diventare ancora meglio. Nel mio caso, ambiziosi si diventa. Uno dei miei idoli, il geniale Salvador Dalì, disse: "a cinque anni volevo fare il cuoco. A sette, volevo diventare Napoleone. Da allora, la mia ambizione ha continuato a crescere". Davvero - purtroppo - non ho la sia mente e il suo talento, ma fatte le debite proporzioni, le nostre aspirazioni hanno seguito percorsi paralleli. Oggi è uscita la mia doppia prima pagina, con un'inchiesta venuta davvero molto bene. Ho avuto anche uno spunto trash per iniziare, attacco originalissimo, degno di me. Domani altra doppia prima pagina e, probabilmente, si replica domenica. Non male. Siamo sulla strada del non ritorno: più vado avanti e più non mi vedo a fare altro nella vita. Serio problema.

CHIARA: ho guardato "We want sex" al cinema, stasera. Davvero bello, davvero capace di farmi riflettere e accendere il mio animo revolutionnaire!

BLOG: questa la devo scrivere, mi immagino già la sua faccia quando leggerà queste righe. Una mia cara amica che sta fuori - si dice il peccato, ma non il peccatore - , durante un nostro recente incontro, mi dice: "sigaretta, caffé, e blog della Chiara: infallibile!" Anvedi, ho pure poteri lassativi...ci sto ancora ridendo ora...brava matta!!!

martedì 25 gennaio 2011

Milano, mi manchi

MILANO: da oltre un mese non salgo, e ora la Grand Milàn mi manca sul serio. Come mi mancano gli amici che sono lì, e adesso vorrei tornare a fare qualche scorribanda in mezzo alle nebbie. Insomma, per oltre un mese mi sono sbattuta, sono stata con persone positive, ho respirato un'aria diversa, ho camminato per ore, ho mangiato malissimo (non tanto a casa, quanto durante la serie infinita di happy hours), ho bevuto mille aperitivi, per l'appunto, ho viaggiato in metro e nelle carrozze mi sono divertita ad immaginare storie, ho incontrato gente nuova, ho visto due concerti, sono stata bene. Con una sensazione di estrema provvisorietà, ma sono stata bene, anzi forse anche questa fase di trasformazione ha contribuito a determinare i miei stati d'animo. Ora sono tornata qui in attesa di qualche movimento: non si è ancora spostata una paglia, e questo non l'avevo previsto. Pensavo che ci fossero più occasioni. Quindi, i casi sono quattro: o sbaglio tecnica, o non ho azzeccato il momento giusto, o non ho contattato chi dovevo, o la crisi bastona ancora. O anche qualcuno di questi insieme. Dato che al giornale mi chiamano con continuità a fare delle collaborazioni, resterò per un po' ancora nella paludona. Cercando di movimentare le acque.

CHIARA: sono un po' attonita per questa mancanza totale di feedback. Che diavolo succede? Fortuna che ho un milione di cose da fare, anzi, il tempo non basta mai! Però sto un po' in pensiero per la mancanza di cambiamenti. Non capisco. Solitamente riesco ad imprimere meglio una direzione alle cose, stavolta sembra difficile. Reagirò come faccio di solito, cioé riorganizzando e ripianificando la mia strategia. Altra cosa: indipendentemente dai miei pensieri politici, vedere questo branco di poco di buono che guadagnano cifre esorbitanti per andare a fare le zoccole in giro, e se la tirano anche, mi dà la misura di quanto stiamo andando alla deriva. E mi fa fare del grande sangue marcio, pensando ai salti mortali necessari a me ed altre milioni di persone per mettere insieme poche centinaia di euro. Che Italia penosa.

LAVORO: dalle 9.30 alle 19.30 per scrivere un supermegadossier della Madonna (parte I). Mi sono anche divertita a farlo, ma...spero davvero che serva a qualcosa. L'impegno c'è. L'entusiasmo intatto. Il resto? Ho calcolato che per guadagnare quello che prende Ruby in un'ora di ospitata in discoteca, devo scrivere oltre 300 articoli. Mi correggo: che Italia penosa è insufficiente. Che Italia di merda rende meglio l'idea.

venerdì 21 gennaio 2011

Mille click

BLOG: Mille grazie a chi "si è fatto i fatti miei", cliccando il mio blog. Da questa settimana, le visite sono salite a tre zeri, e ciò non può che rendermi felice. Una piccola grande soddisfazione, che si unisce a quelle regalate dai commenti positivi, dalle osservazioni utili e anche dal vostro entusiasmo nel cercare in queste pagine qualche minuto di riflessione ed evasione. Quando ho avuto l'idea di tenere questo diario, ero all'oscuro di come si sarebbe sviluppato, e di ciò che sarebbe successo in questi mesi. Avrebbe avuto seguito? Quanto sarebbe durato? Si sarebbe concluso con una bella notizia? Per ora, posso rispondere soltanto alla prima domanda: più di quello che mi aspettavo! Per le altre, c'è ancora tempo. Purtroppo la ricerca, ora come ora non sta dando gli esiti sperati, ma arriveranno. Magari non a Milano, magari a Firenze, Roma o chissà....viste le ultime evoluzioni, sto iniziando a valutare anche l'estero, tanto un'esperienza otlreconfine non mi dispiacerebbe. Spero che la ricerca mi frutti l'occasione giusta. Intanto, questa "creatura", serve per rivedere quello che ho fatto, i miei errori, le mosse azzeccate, e ovviamente tenere i contatti con chi mi sostiene e mi segue. Ma speriamo che non duri ancora a lungo! Chissà, magari potrebbe essere sostituito da "lavoro a *"...

venerdì 14 gennaio 2011

Dal grande schermo alla realtà

CHIARA: mercoledì sera ho visto l'ultimo film del grande vecchio Clint. A me è piaciuto, anche se molti lo accusano di essere incolore. Oltre che per la storia - nonostante, effettivamente, qualche banalità ci fosse - e per la scena iniziale dello tzunami, maestosa e davvero ben realizzata, l'ho apprezzato anche perché mi ha fatta sognare. Marie, una dei protagonisti interpretata dalla bravissima e charmante Cécile de France, è una giornalista di successo in un network nazionale francese; nel corso della sua parabola verso l'autoanalisi, la vediamo in diretta, mentre prepara il suo programma, le discussioni con i colleghi. Per me tutto accade ad un livello più basso, ma mi ci sento dentro come ad un guanto, e anche ad osservarla da fuori, capisco che questa professione mi piace sempre di più. Se son rose... In compenso, ho appena visto su internet un'intervista doppia ad un ex partecipante del Grande Fratello, di cui non ricordo neanche il nome, e un ricercatore italiano. Mi si è accapponata la pelle, assistendo a questa ennesima giustificazione della fuga - a gambe levate - dei cervelli dall'Italia.

LAVORO: tornando alla realtà, questa settimana ho lavorato abbastanza assiduamente per La Nazione, ho anche intervistato il papà della Gine, che conosco circa da 29 anni! Mi veniva un po' da ridere... Stasera ho avuto un'ispirazione divina e ho mandato il CV a Eataly, che aprirà a Genova. Cerco prevalentemente a Milano, ma sotto la Lanterna ci andrei davvero volentieri. Mi potrei anche far due bagni in quel di Quarto! E poi, in quella meraviglia di paradiso del gusto...due volte volentieri! E' fatto da 10, uno dei pochi posti che ho visitato in cui non ho trovato difetti. E per una puntigliosa pignola come me, è davvero una conquista. Se non farò giornalismo nudo e puro, mi piacerebbe tantissimo dedicarmi alle pubbliche relazioni per una multinazionale o per realtà come questa.

MILANO: latita. Oggi ho due linee di febbre, latita anche Spezia.

SPEZIA: ieri ho scritto un articolo sulla demolizione della vecchia sede dello Scientifico di Via Venezia, il simil carcere che, fortunatamente, nei cinque anni del liceo sono sempre riuscita a scampare. Al suo posto, verrà costruito un nuovo edificio in cui saranno ricavati appartamenti per gli studenti e per le giovani coppie. Mi pare un miracolo! Finalmente qualcosa per i 20-30enni. Sarei curiosa di sapere come sarebbe la mia vita se potessi usufruire di un minimo di welfare. Magari vivrei da sola. Sarebbe fichissimo!

giovedì 13 gennaio 2011

Allenamento

LAVORO-CHIARA-SPEZIA: è importante, come il fisico nello sport, tenere il cervello in allenamento. In questi giorni ho leggermente rallentato il mio cercolavoro, perché ho continuato a scrivere per TG-quotidiano e uffici stampa. Tralasciando il tasto dolente, cioé quello economico, sento che mi serve, sia per l'umore, sia per il fatto di tenermi in esercizio e in aggiornamento. Sono piccoli semini, ma vengono gettati con regolarità.

mercoledì 12 gennaio 2011

I bamboccioni che non sanno vivere d'aria (Sturm und drang)

CHIARA-LAVORO: stasera, anzi ormai stanotte - visto che il mio ritmo vitale fatica ad assestarsi su orari "cristiani" - vado a dormire leggermente stizzita. In realtà la giornata è stata carina, senza nulla che andasse storto; anzi, ho rivisto cari amici e trovato - finalmente - l'agognato piumino viola a prezzo degno, per portare un nuovo tocco di colore al mio armadio. E si sa che per noi donne, dopo il cioccolato e il sesso, lo shopping è una delle migliori soluzioni per aumentare le dosi di serotonina. Cosa, allora, non va? La puntatona di "Porta a porta", intitolata con l'ormai immortale "Bamboccioni", coniato dal fu ministro Padoa Schioppa, che non tanto per la gestione del tesoretto o le convinte idee europeiste sarà ricordato, quanto per l'infelice sparata che fece sui trentenni che non se ne vanno da casa. Facendo parte della categoria, mi trovo punta sul vivo. E sinceramente mi girano di molto. Senza grafici, plastici, Graziottin, Crepet ed esperti di grido, lo spiego io perché non vado a vivere da sola: basta la matematica. Facciamo il conto di un mese: affitto medio: 500 euro; bollette: almeno 100 euro; cibo-rifornimenti per la casa: 300 euro, vogliamo andare a mangiare una pizza o comprarci un libro? Acquistare un vestito o, udite udite, pensare ad un'auto usata? Attualmente, con le mie collaborazioni, non pagherei neanche la metà del totale - extra esclusi-. Poi, quando leggi offerte per il tuo profilo, come mi è successo questo pomeriggio, che promettono per posti full time "stage o contratto a progetto per 600-800 euro al mese, secondo esperienza", la voglia di insultare qualcuno ti viene. Aggiungi l'assenza quasi assoluta di ammortizzatori sociali destinati alla mia fascia di età, e la frittata è fatta. Non voglio fare la piagnistea o la rivoluzionaria senza quartiere, ma qui la situazione è per molti tragica: siamo figli del precariato che non solo incide sulla qualità del lavoro, ma anche sulla vita privata, e Dio solo sa quanto avrei l'esigenza di una sistemazione finalmente autonoma. Sarebbe ora che finissero certe sconcerie. Potrei fare una lunga lista delle "frodi" che mi sono capitate: ore extra non pagate, lavori passati in cavalleria, prestazioni occasionali compensate con cifre ridicole e/o dopo oltre sei mesi, contributi non versati, solo per dirne qualcuna. Memorabile un mio vecchio boss, il quale, alla richiesta di pagarmi le oltre due ore di straordinario che facevo ogni giorno rispetto a quanto pattuito, mi rimproverò di "fare il mio lavoro con poca passione" (semplicemente perché avevo "osato" rivendicare quanto mi sarebbe spettato). Assicurazione? La pago con 25 ore di passione. Dentista? 140 ore di passione posson bastare? Pizza con gli amici? 3 ore di passione dovrebbero essere sufficienti. Caffé macchiato? Qui sono fortunata: me la cavo 20 minuti di passione. Ma va da via i ciap! Tu e tutti gli sfruttatori della tua categoria. Non mi interessa comprare la Maserati, voglio solo vivere con quello che merito, ma sinceramente i nostri politici dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e metter fine a questo indegno stato di cose.

MILANO: oggi ho sentito la mia cugi Lorena, e Luca parte per l'Australia. Non so ancora quando dovrò andare, ci vuole una convocazione. In questo momento, sento l'impellente bisogno di lavorare e spero che la mia cara Madunina e Sant'Ambroeus ascoltino le mie preghierine.

lunedì 10 gennaio 2011

Per me numero 1

LAVORO: volevo una conferma sul fatto che il magico Dan Peterson, insieme alle sue Red Shoes, andasse a cercar vittoria in quel di Cremona (e il regalo se lo è fatto!), nel giorno del suo 75mo compleanno. Googolata, e per magia scopro un'all-news milanese tale quale a Città di Genova, il giornale on line per cui ho lavorato fino a Novembre. Anvedi il caso. Chiamerò e invierò videocv.

MILANO: innonsoqualefralemilleclassifichealivellointernazionale, la nostra Grand Milan è risultata al primo posto fra le città italiane più interessanti, per dinamicità, scena artistica e musicale. In effetti, come darle torto? Ricordo la mia delusione per Firenze, museo a cielo aperto e inno alla bellezza, che però, viveva spesso sugli allori, allestendo mostre con fondi dei vari Uffizi-Bargello & co. o esposizioni ciofeca, che avrebbero meritato la denuncia. Complementari.

venerdì 7 gennaio 2011

Duiuspicinglisc?

LAVORO: avrei aspettato, regalandomi il ponte (interessante questo concetto, se si parla di una disoccupata) della Befana, ma è stato il possibile impiego a cercare me: quindi fra il 5 e il 7, mi sono rimessa alla tastiera, fra una foto e l'altra della vacanza. E per una prova mica da poco: tradurre il mio CV in Inglese, per un'offerta di pubbliche relazioni, sempre su Milano, che sarebbe un terno al lotto. Questa mia fonte si merita come minimo una statua, per le segnalazioni preziosissime che mi sta dando. Siccome perdere un'occasione - anche se non è neanche detto che riesca a passare le prime selezoni, ma io mi lancio - del genere sarebbe peccato mortale, "l'opera d'arte" è diventata realtà, ed è già in viaggio verso destinazione. Intanto, riprenderò il filo da dove l'ho lasciato, ho ancora da inviare via posta alcuni VideoCV, poi devo riagguantare uno dei miei contatti big. E vediamo se 2011 farà rima con successo.

CHIARA: non val la pena di dilungarmi nei particolari, lascio al vostro immaginario un pensiero sul mio stato d'animo. Sono ancora sulla nuvoletta rosa, dopo aver fatto il Capodanno al caldo, a bordo di una nave da crociera. Sì, questa pioggia e queste nuvole che proprio non vogliono andarsene mi danno noia, ma ad essere sinceri, mi scivolano addosso. Il benessere regalato dal Caribe, e da tutti i profumi, colori e sapori della vacanza - oltre che, ovviamente dal mio brother ritrovato e dalle persone insieme a me - è ancora al 100%.

MILANO: è in mezzo alla Pianura Padana. In mezzo alla nebbia, e in questo momento non è che la senta particolarmente vicina. Ma, con questa nuova e succulenta offerta, mi ha cercata lei. E tornerò presto, lo so già: il biglietto della metro è già pronto nel portafoglio. Questo viaggio mi è servito a maturare la consapevolezza che, anche se fossi catapultata in mezzo alla steppa russa, io il mare ce l'ho - e lo avrò - sempre dentro di me, come una calamita, come il mio brodo primordiale. E anche se forse andrò a lavorare sotto le guglie, mi attrarrà sempre al suo cospetto. La seconda è che voglio un impiego che mi faccia girare come una trottola!!! Gli aerei sono come una droga: più li prendo, più ci salirei!